Mi sento abbastanza
triste ma non perché devo dichiarare ufficialmente la morte di una grande
band del neo-prog anni ‘80 (avrei potuto organizzare i funerali già 4-5
anni fa) quanto perché questa di "Anoraknophobia" è la prima recensione
di un disco dei Marillion che scrivo su Tow. Non vi nascondo che avrei voluto
cominciare a decantare in chiave retrospettiva la fulgida carriera della
band magari parlandovi dello splendido "Script For…", della loro
travagliata evoluzione e solo in chiusura della loro decadenza ed invece
mi trovo qui a cominciare dalla fine senza poter operare improponibili confronti
con i Marillion di Fish (ormai lontani anni luce) e dovendo sottolineare
l'irripidimento della loro parabola discendente anche dopo i più recenti
"Afraid Of Sunlight" o "Radiation", che a confronto
sembrano autentici gioellini.
Chi l’avrebbe mai detto
?? Eppure i nostri ex-eroi sembrano riscuotere ancora numerosi consensi
sia dai vecchi che dai nuovi fans che infatti hanno accettato di ordinare
l’album anticipatamente e direttamente dal gruppo in cambio del proprio
nome scritto nel booklet. Magra consolazione vista la qualità della musica:
ormai sono diventati un gruppo che suona un pop raffinato molto all’inglese
con l’aggiunta di qualche frammento psichedelico: ma fin qui niente di male,
il problema è che le canzoni mi lasciano abbastanza indifferente, non suscitano
in me alcuna emozione e mi riempiono di nostalgia.
Steve Rothery sembra
un orso in letargo, incapace di lasciare il segno e di caratterizzare come
in passato le linee melodiche del gruppo.
Un passo avanti rispetto
a "Marillion.com" è stato fatto, ma solo grazie alla presenza
di qualche brano che ogni tanto tira fuori la testa come "Quartz"
e poche altre mentre nulla purtroppo è cambiato nell’atteggiamento generale.
Continuerò imperterrito
ad ascoltare le loro future uscite discografiche, perché gli affetti profondi
non si dimenticano così facilmente, ma sono rassegnato a non provare più
le stesse emozioni che i Marillion di una volta riuscivano a trasmettermi.
I’m feeling sad because I
start reviewing Marillion works on this site from the weakest point of their
career. I would have started from the masterpiece "Script for.."
and so on.
Anyway. Now they play an
old-fashioned english pop rock with some psychedelic sound and - believe
me - that’s not the real problem: the quality of songs are quite low, except
only "Quartz" and few others. Steve Rothery seems like a sleeping
bear, I can’t hear him playing guitar and he can’t characterize Marillion
sound anymore.
I’m sure I will go on listening
to their music but without the same sensations I felt some years ago. I’m
so sad....