MARILLION
ANORAKNOPHOBIA (2001)

UK
GENRE: PROG
LABEL: INTACT
WEBSITE: Marillion official
REVIEWED: 2002 JUNE 2ND
RATING: 50/100
 

 

Mi sento abbastanza triste ma non perché devo dichiarare ufficialmente la morte di una grande band del neo-prog anni ‘80 (avrei potuto organizzare i funerali già 4-5 anni fa) quanto perché questa di "Anoraknophobia" è la prima recensione di un disco dei Marillion che scrivo su Tow. Non vi nascondo che avrei voluto cominciare a decantare in chiave retrospettiva la fulgida carriera della band magari parlandovi dello splendido "Script For…", della loro travagliata evoluzione e solo in chiusura della loro decadenza ed invece mi trovo qui a cominciare dalla fine senza poter operare improponibili confronti con i Marillion di Fish (ormai lontani anni luce) e dovendo sottolineare l'irripidimento della loro parabola discendente anche dopo i più recenti "Afraid Of Sunlight" o "Radiation", che a confronto sembrano autentici gioellini.
Chi l’avrebbe mai detto ?? Eppure i nostri ex-eroi sembrano riscuotere ancora numerosi consensi sia dai vecchi che dai nuovi fans che infatti hanno accettato di ordinare l’album anticipatamente e direttamente dal gruppo in cambio del proprio nome scritto nel booklet. Magra consolazione vista la qualità della musica: ormai sono diventati un gruppo che suona un pop raffinato molto all’inglese con l’aggiunta di qualche frammento psichedelico: ma fin qui niente di male, il problema è che le canzoni mi lasciano abbastanza indifferente, non suscitano in me alcuna emozione e mi riempiono di nostalgia.
Steve Rothery sembra un orso in letargo, incapace di lasciare il segno e di caratterizzare come in passato le linee melodiche del gruppo.
Un passo avanti rispetto a "Marillion.com" è stato fatto, ma solo grazie alla presenza di qualche brano che ogni tanto tira fuori la testa come "Quartz" e poche altre mentre nulla purtroppo è cambiato nell’atteggiamento generale.
Continuerò imperterrito ad ascoltare le loro future uscite discografiche, perché gli affetti profondi non si dimenticano così facilmente, ma sono rassegnato a non provare più le stesse emozioni che i Marillion di una volta riuscivano a trasmettermi.
I’m feeling sad because I start reviewing Marillion works on this site from the weakest point of their career. I would have started from the masterpiece "Script for.." and so on.
Anyway. Now they play an old-fashioned english pop rock with some psychedelic sound and - believe me - that’s not the real problem: the quality of songs are quite low, except only "Quartz" and few others. Steve Rothery seems like a sleeping bear, I can’t hear him playing guitar and he can’t characterize Marillion sound anymore.
I’m sure I will go on listening to their music but without the same sensations I felt some years ago. I’m so sad....

Luca Alberici

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