Il
"Bloom" è un locale politicamente tanto vicino alla sinistra
quanto Mezzago (il comune ove è situato) dista da Arcore. Una curiosa
e divertente "contraddizione" brianzola oppure una salutare infiltrazione
per ammuffire l'attuale governo. Divagazioni a parte, ogni tanto la programmazione
concertistica di questo locale prevede le cosiddette "prog-nites"
dove è il rock progressivo ad essere protagonista: lo scorso 12 novembre
ha ospitato l'esibizione dei milanesi Riddle (in qualità di band
di supporto) e dei vercellesi Arcansiel.
Dei Riddle conoscevo solo il nome e le recensioni lusinghiere
ricevute all'indomani dell'ultima edizione dell'Arezzo Wave, cui hanno partecipato
nella sezione emergenti. Ho quindi assistito ai 45 minuti della loro performance
con grande curiosità. I quattro ragazzi si cimentano in una miscela
sonora interamente strumentale dalle molteplici contaminazioni: space-prog,
psichedelia, avanguardia e musica d'atmosfera.
La sezione ritmica (basso e batteria) sorregge le improvvisazioni del chitarrista
che sembra incarnare l'anima e l'essenza stessa dello stile della band.
E' infine compito del quarto membro del gruppo occuparsi dei sintetizzatori,
delle voci e dei suoni campionati che esaltano il forte carattere immaginifico
della loro musica. Una prova che ha piacevolmente sorpreso ed ancor di più
incuriosito il sottoscritto, da oggi ufficialmente alla ricerca di qualsivolglia
materiale in studio che li riguardi.
Giusto il tempo di una birra ed il piccolo palco è pronto per l'esibizione
degli Arcansiel, freschi di reunion e di un'antologia "Swimming
In The Sand", uscita pochi mesi fa. Come mi ha confessato Paolo Baltaro
prima del concerto, qualche problema di troppo in fase di soundcheck nel
pomeriggio aveva addirittura rischiato di far saltare l'appuntamento. Inoltre
il centinaio (scarso) di persone presenti, ha avuto la possibilità
di godersi solo i 2/5 della formazione accreditata nell'ultima fatica degli
Arcansiel: infatti i due membri storici, Gianni Opezzo (peraltro presente
fra il pubblico) e Sandro Marinoni sono stati sostituiti da Ivano Gruarin
(chitarra solista), Andrea Garavelli (basso) ed Elvin Betti (batteria).
Comunque, a parte la bravissima Barbara Rubin, il leader è lui, Paolo
Baltaro, musicista eclettico ed istrionico animale da palcoscenico: mano
destra impegnata quasi contemporaneamente sulla tastiera del suo notebook
e sulle vere tastiere oppure armata di plettro per scandire la ritmica di
chitarra. Ma anche bravo cantante che sa dosare grinta e raffinatezza, seppur,
a mio parere, dotato di un timbro non proprio adatto ad un contesto strettamente
progressive.
Alle 23,30 precise si parte proprio all'insegna della grinta con "Holy
Wolf Suite", un brano aggressivo, dal ritmo militaresco e minaccioso
…. "where prog meets Metallica", oserei definirla e dal
vivo l'effetto è ancor più amplificato. Poi la band fa un
salto indietro di una decina d'anni con "Angel Of March" e vengono
fuori gli Arcansiel sinfonico-romantici degli esordi. Le linee vocali si
ingentiliscono e dalla chitarra di Ivano Gruarin fuoriescono solismi cristallini
e decisamente ben eseguiti.
Il nuovo disco viene eseguito per intero, eccetto "Evelyn". Ed
allora è il turno di "The End" seguita poi dal brano inedito
che ha inaugurato il nuovo corso degli Arcansiel: "Swimmer In The Sand".
E' un canzone molto accessibile, dal ritornello catchy e dall'arrangiamento
molto raffinato; devo ammettere che dopo un iniziale disorientamento, mi
è piaciuta sempre di più ascolto dopo ascolto.
Il finale è sontuoso e non poteva essere altrimenti, avendo scelto
"I'm Still Searching" come chiusura dell'esibizione. Ho ormai
esaurito gli aggettivi per descriverla, i primi cinque minuti sono da antologia
sinfonico-romantica ed il violino di Barbara Rubin è celestiale.
Durante l'esecuzione del brano, ho colto il commento di uno spettatore ritardatario,
che si compiaceva di essere arrivato in tempo per ascoltare un brano, a
suo dire, "bellissimo".
Dopo la resurrezione, lunga vita agli Arcansiel che dal vivo possono contare
su un repertorio di qualità superba ….