"Rock Fantasia
Opus 9" è solo una delle recenti operazioni di ripescaggio praticate
dalla attentissima Musea, volte a ridare la luce della ribalta a vecchi
dischi ingiustamente dimenticati o che non hanno mai goduto di una degna
distribuzione commerciale.
I francesi Wurtemberg, sapientemente guidati da Alain Carbonare, nel 1980
hanno lasciato alla storia questo unico album che si muove su territori
folk progressive interamente strumentali caratterizzati dall'utilizzo di
diversi strumenti fra cui flauto e sax. Il pianoforte di Alain è
tuttavia lo strumento principale, quello che dirige l'orchestra, che detta
i tempi, che disegna le melodie principali ed attorno al quale gravita tutto
il resto.
Stilisticamente ha poco di francese ossia più che inquadrarlo in
qualche corrente endemica del prog d'oltralpe, lo paragonerei piuttosto
ad un coloratissimo folk di stampo britannico.
Le atmosfere sono spesso medievaleggianti ed assai evocative ma assolutamente
mai banali: c'è sostanza e grande perizia tecnica nelle evoluzioni
strumentistiche a tal punto che in taluni frangenti ho riscontrato lo stesso
peso specifico tipicamente seventies dei primi due fortunatissimi album
dei Banco del Mutuo Soccorso. Solo in parte però, poiché qui
si respira una maggiore semplicità delle forme, immediatezza ed un
tocco di modernità che rendono l'album onestamente ben fatto, molto
accessibile ed adatto anche ad orecchie più giovani e poco allenate.
L'aggiunta di una manciata di bonus tracks rende il disco ancor più
interessante e meritevole di molteplici nonché godibilissimi ascolti.
"Rock
Fantasia Opus 9" is only one of the most recent reissues made by french
label Musea, aiming to give a new commercial chance to those records that
would have deserved a wider distribution when they originally came out.
Wurtemberg are just from France and originally they recorded this album
back in 1980.
Led by Alain Carbonare, the band moves across an instrumental prog-folk
played with keyboards (mainly), flute and sax. It can't be strictly included
in a specific french prog stream of those years: the medieval and evocative
atmospheres rather remind me english progressive folk and sometimes something
of the first Banco del mutuo soccorso albums.
Besides, Musea added a couple of bonus tracks giving it a more commercial
appeal.
Good stuff, so don't miss it !