WOBBLER
HINTERLAND (2005)

NORWAY
GENRE: PROG
LABEL: LASER'S EDGE
WEBSITE: WOBBLER official
REVIEWED: 2006 JANUARY 10TH
RATING: 75/100
 

 

Un artwork di scuola progressiva anni settanta, la presenza di soli quattro brani, di cui tre dal minutaggio molto elevato, contenenti un minestrone (in senso positivo) di strumentazioni rigorosamente vintage, tra cui spiccano un onnipresente mellotron ed un Moog, fanno di questo "Hinterland" uno dei dischi del 2005 più derivativi ed agevolmente riconoscibili stilisticamente.
Dietro ai norvegesi Wobbler si cela la figura di Lars Fredrik Froislie, tastierista dei White Willow ed il suo smisurato amore verso i mostri sacri del prog che ha contribuito a partorire questo progetto parallelo e, presumo, estemporaneo.
Ascoltando le note della lunghissima title-track mi vengono in mente subito gli Anglagard e le loro complesse architetture sonore che sapevano essere contemporaneamente dure, oscure, ma anche deliziosamente sinfoniche ed a tratti folkeggianti. Sembrerà ovvio, ma di riflesso e da un passato più remoto, emergono anche i fantasmi di King Crimson, Gentle Giant ed in generale di buona parte della scuola progressiva classica.
Ammetto di sentirmi in imbarazzo a valutare questo disco, indeciso tra una valutazione striminzita dovuta alla sua sostanziale inutilità ed una valutazione molto buona per il grande gusto e capacità tecnica con cui questi ragazzi hanno ripercorso la storia del prog tingendola dei colori tipicamente scandinavi. Di certo va apprezzata la grande capacità di rilettura dei classici ma anche l'indubbia genuinità con cui i Wobbler riescono ad essere ruffiani e derivativi.
Me la cavo con una valutazione che sta in mezzo con il più classico degli avvertimenti: se avete capito cosa "Hinterland" vi potrà riservare, nel bene o nel male, sappiatene fare buon uso.
"Hinterland" could be described as one of the less original progressive works of 2005: the artwork reminds the prog seventies but also the large use of vintage instruments especially Moog and Mellotron.
Behind the norwegian band Wobbler you can find the White Willow's keyboards player Lars Fredrik Froislie together with his deep love for the prog giants of the past.
Listening to the long lasting title-track my mind went to Anglagard music, to their complex themes, sometimes hard and obscure, but delightfully symphonic and folk at the same time. Of course my mind also went to a more distant past, which the ghosts of King Crimson, Gentle Giant and ELP come from.
I'm a little in trouble to choose what kind of judge to give to this album, I mean a low rating for its historical uselessness or an high rating for the good taste and ability which the band went back over the progressive rock history.
Finally my love for progressive rock prevails and I opt for an half-way rating but it's right you know what you should expect from "Hinterland".

Luca Alberici

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