US
THE YOUNG AND RESTLESS (2006)

HOLLAND
GENRE: PROG
LABEL: SELF
WEBSITE: Us Official
REVIEWED: 2006 NOVEMBER 7TH
RATING: 65/100
 

 

Gli olandesi Us giungono con "The Young And Restless" alla loro quarta fatica discografica, la quarta tappa di una carriera iniziata ufficialmente già negli anni settanta benché discograficamente solo nel 2002. Dopo l'ottimo ed, a mio parere, sottovalutato "Eamon's Day", uscito nel 2003, gli ultimi tre anni sono stati particolarmente travagliati per i fratelli Wernars: prima l'incidente "informatico" che ha penalizzato la resa sonora di "The Ghost Of Human Kindness" e poi la notizia appresa solo alla vigilia dell'ascolto sfogliando i crediti dell'ultimo album, che il cantante Stephen Christiaans non fa più parte del gruppo. Una delusione profonda, considerando l'ottima opinione che mi ero fatto sulle sue capacità vocali ed accentuata poi dalla consapevolezza che il suo sostituto non si sia rivelato all'altezza.
Insomma, le premesse di quello che poteva e doveva essere il disco del riscatto non sono state molto incoraggianti. Ma entriamo nei dettagli: nessun cambiamento evidente dal punto di vista stilistico, perché anche qui emerge il background musicale dei Wernars, fatto di amore incondizionato per il progressivo sinfonico inglese, Genesis e Yes in primis.
Al contrario, dal punto di vista dei contenuti il disco rappresenta, ahimè, un passo indietro rispetto al precedente: non mancano le buone composizioni come "The Rainbow's End" e "The Bridge" ma la sensazione generale è che gli Us abbiano progressivamente smarrito la vena creativa che aveva illuminato "Eamon's Day".
Va inoltre aggiunto che i buoni spunti che di tanto in tanto fanno capolino sono purtroppo penalizzati da un suono impastato e poco brillante, dalla voce scadente di Marijke Wernars e da un drumming pessimo sia dal punto di vista sonoro che esecutivo. E' dunque un problema anche tecnico, non solo creativo, quello che condiziona il disco e purtroppo non sono sufficienti le sempre ottime trame di basso di Wernars a migliorarne le sorti.
Ho ancora in testa le ottime canzoni inserite in "Eamon's Day", la sua registrazione più che soddisfacente ed il cantato al di sopra della media e dunque non riesco a capacitarmi di quanto "The Young And Restless" mi sembri cosi distante. Un riscatto, spero, solo rimandato alla prossima volta.
"The Young And The Restless" had to be the album of the riscatto after the unlucky "The Ghost Of Human Kindness" that was the unaware victim of a computer crash. Mmmh, I think the riscatto must be delayed to the next US album.
The Wernars background is well known and it didn't change: their deep love for symphonic progressive rock (in the vein of Genesis and Yes) still rules the game. Besides the album also features some well done songs like "The Rainbow's End", "The Bridge" and few others.
Well, what are the problems of "Tyatr"? More or less half of the songs are not so inspired, then the overall poor sound quality damages the other half ; drumming provided by Joris Ten Eussens is another weak point, both from the technical and sound point of view. Finally the singing: I didn't know before listening to the album and I found that the singer (and what a singer !) Stephan Christiaans had previously left the band, replaced by another Wernars relative, Marijke. Well, unfortunately the new singer is not at the same level.
The pass-mark rating I'm giving to "The Young And The Restless" is due to the usual pleasant and inspired bass playing by Jos Wernars, but I can't understand why the mighty and impressive "Eamon's Day" (one of my favourite 2003's albums !!!) never had a worthy follower. Maybe next time.

Luca Alberici

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