TRIPOD
S/T (2003)

U.S.A.
GENRE: PROG/JAZZ
LABEL: MOONJUNE
WEBSITE
REVIEWED: 2003 NOVEMBER 26TH
RATING: 65/100
 

 

Tutto si può dire dei Tripod meno che non siano una band originale ed inconsueta. Coraggiosa è, infatti, la decisione di questa band newyorkese di realizzare un album del tutto privo dei due strumenti su cui poggia la cosiddetta musica adulta, ovvero le tastiere e la chitarra. Ebbene sì, Keith Gurland si occupa del flauto, sax e clarinetto, Clint Bahr canta e suona il basso mentre dietro alle percussioni siede il neo-assunto Steve Romano. La cover del cd, che esibisce una linguaccia canzonatoria ed irriverente la dice lunga sull'anticonformismo musicale del trio.
Va da sé che la musica contenuta in questo cd edito dalla Moonjune, sia impossibile da etichettare con precisione; le ritmiche sono solide, fantasiose e molto varie; il flauto ed il sassofono escono quasi sempre dagli schemi ed hanno il compito gravoso di dare corpo alla sezione ritmica, sostituendosi proprio alla chitarra ed alle tastiere.
Un disco dove la tensione è sempre al massimo, dove l'intenzione di sovvertire, di rivoluzionare, di proporre soluzioni melodiche all'avanguardia e lontane dalla banalità sono sempre in primo piano. Non stupitevi quindi se, ascoltando il lavoro dei Tripod, vi sentirete un po' spaesati tra fughe jazzistiche, reminescenze canterburiane estreme, hard-prog fantasioso alla van der Graaf Generator/King Crimson e qualche concessione funky-pop. Tuttavia, quelle che possono sembrare improbabibili e troppo eterogenee influenze stilistiche (e che rischiano solo di generare confusione), al contrario si ritagliano il proprio spazio con ordine e raziocinio senza in alcun modo compromettere la scorrevolezza dell'ascolto.
Non oso immaginare quante copie di questo lavoro i Tripod riusciranno a vendere, ma la ristretta cerchia di appassionati alla costante ricerca di dischi freschi ed innovativi lo faranno certamente loro.
Interessante.
Tripod is a brave three-piece from New York, who released an eponymous album for Moonjune record. Why brave ? Simply because they decided to play all the songs without guitars and keyboards. Yes, Keith Gurland plays flute, saxophone and clarinet, Clint Bahr sings and plays bass-guitar, the new-entry Steve Romano seats behind drums.
I think it's very hard to describe their music: they don't strictly follow any particular schemes, they're quite revolutionary and free to make improvisations. Don't be astonished if, listening to this album, you'll probably feel yourself a bit confused among the jazz passages, some canterburian moments, hard-prog sounds in the vein of King Crimson/VDGG and some funky/pop traces. That's all you can find here... and more.
The most exacting prog fans will certainly buy this album.

Luca Alberici

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