- Tutto si può
dire dei Tripod meno che non siano una band originale ed inconsueta. Coraggiosa
è, infatti, la decisione di questa band newyorkese di realizzare
un album del tutto privo dei due strumenti su cui poggia la cosiddetta musica
adulta, ovvero le tastiere e la chitarra. Ebbene sì, Keith Gurland
si occupa del flauto, sax e clarinetto, Clint Bahr canta e suona il basso
mentre dietro alle percussioni siede il neo-assunto Steve Romano. La cover
del cd, che esibisce una linguaccia canzonatoria ed irriverente la dice
lunga sull'anticonformismo musicale del trio.
Va da sé che la musica contenuta in questo cd edito dalla Moonjune,
sia impossibile da etichettare con precisione; le ritmiche sono solide,
fantasiose e molto varie; il flauto ed il sassofono escono quasi sempre
dagli schemi ed hanno il compito gravoso di dare corpo alla sezione ritmica,
sostituendosi proprio alla chitarra ed alle tastiere.
Un disco dove la tensione è sempre al massimo, dove l'intenzione
di sovvertire, di rivoluzionare, di proporre soluzioni melodiche all'avanguardia
e lontane dalla banalità sono sempre in primo piano. Non stupitevi
quindi se, ascoltando il lavoro dei Tripod, vi sentirete un po' spaesati
tra fughe jazzistiche, reminescenze canterburiane estreme, hard-prog fantasioso
alla van der Graaf Generator/King Crimson e qualche concessione funky-pop.
Tuttavia, quelle che possono sembrare improbabibili e troppo eterogenee
influenze stilistiche (e che rischiano solo di generare confusione), al
contrario si ritagliano il proprio spazio con ordine e raziocinio senza
in alcun modo compromettere la scorrevolezza dell'ascolto.
Non oso immaginare quante copie di questo lavoro i Tripod riusciranno a
vendere, ma la ristretta cerchia di appassionati alla costante ricerca di
dischi freschi ed innovativi lo faranno certamente loro.
Interessante.
- Tripod is
a brave three-piece from New York, who released an eponymous album for Moonjune
record. Why brave ? Simply because they decided to play all the songs without
guitars and keyboards. Yes, Keith Gurland plays flute, saxophone and clarinet,
Clint Bahr sings and plays bass-guitar, the new-entry Steve Romano seats
behind drums.
I think it's very hard to describe their music: they don't strictly follow
any particular schemes, they're quite revolutionary and free to make improvisations.
Don't be astonished if, listening to this album, you'll probably feel yourself
a bit confused among the jazz passages, some canterburian moments, hard-prog
sounds in the vein of King Crimson/VDGG and some funky/pop traces. That's
all you can find here... and more.
The most exacting prog fans will certainly buy this album.
Luca
Alberici
Have
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