- Questo "Changing
Sides" è il primo disco solista del ventitreenne giovanissimo musicista
svedese Mattias Holmgren, che dopo avere suonato la batteria in alcune band
dedite al Metal, si presenta così al pubblico più adulto ed esigente del
progressive rock.
- Già, ho usato proprio
il termine "esigente" ma non perchè i prog fans si aspettino sempre
musica in progressione e dalle strane alchimie senza commistioni con l’aspetto
più commerciale del genere, perché in tal caso ignorerebbero il neo-prog
con annessi e connessi. Esigente nel senso che fanno fatica ad accettare
dischi come questo dei Tired Tree che è un insieme di brani molto radiofonici
(e va bene), molto melodici (meglio ancora) ma privi di un feeling attraente
e di uno spessore artistico adeguato.
- Il disco sembra sia
stato artificiosamente costruito sulla voce, peraltro non eccezionale e
troppo spesso monocorde, di Mattias Holmgren, con la musica relegata a ruolo
di sottofondo. Per tutta la durata del cd non si assiste mai ad una salita
di tono, a qualche spunto particolarmente positivo, che attragga l'attenzione
oppure da cui ripartire per ascoltare l’album magari da un punto di vista
differente.
- Qualcosa di buono c’è
come in "Returned To Leave" che ha il sinfonismo dei Collage ma
anche nella successiva "Leaving Without A Reason" dove anche la
voce di Mattias sembra riscattarsi con alcuni passaggi gradevoli, ma sono
solo episodi isolati che non consentono all'album di decollare veramente.
- Il talento c'è, sia
ben chiaro, ma deve ancora emergere: la maggior parte dei brani sembrano
canzonette facili facili da juke-box, gradevoli finché volete ("The
Tide Can't Hold Us Back") ma che scivolano via senza lasciare segni.
- Non è una pesante bocciatura
, ma visti i prezzi proibitivi dei cd e l’esistenza di altri prodotti in
circolazione di qualità decisamente superiore, vi sconsiglio l’acquisto.
- Tired Tree only consists of
the multistrumentist Mattias Holmgren, a 23 years old swedish guy, who played
drums in several metal bands before.
- "Changing Sides"
is his debut solo album, composed, played and sung by himself in its entirety.
Watching the cover and reading the Musea presentation I thought of a neo-progressive
album but it’s not: I found an elegant aor album with lots of keyboards
more, built around the not so brilliant Mattias voice.
- This album certainly shows
us his talented songwriting but there are no highlights inside, most of
the songs seem like Juke-box easy listening stuff, quite enjoyable but nothing
more. Yes I liked "Returned To Leave" (close to Collage stuff),
"Leaving Without A Reason" and "The Tide Can't Hold Us Back"
but they aren’t enough to let the album take off.
- Cd’s are very expensive and
there are many excellent albums to listen to, so I can’t recommend this
one to you.
Luca
Alberici