TIRED TREE
CHANGING SIDES (2002)

SWEDEN
GENRE: PROG-AOR
LABEL: MUSEA
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REVIEWED: 2002 JULY 6TH
RATING: 55/100
Questo "Changing Sides" è il primo disco solista del ventitreenne giovanissimo musicista svedese Mattias Holmgren, che dopo avere suonato la batteria in alcune band dedite al Metal, si presenta così al pubblico più adulto ed esigente del progressive rock.
Già, ho usato proprio il termine "esigente" ma non perchè i prog fans si aspettino sempre musica in progressione e dalle strane alchimie senza commistioni con l’aspetto più commerciale del genere, perché in tal caso ignorerebbero il neo-prog con annessi e connessi. Esigente nel senso che fanno fatica ad accettare dischi come questo dei Tired Tree che è un insieme di brani molto radiofonici (e va bene), molto melodici (meglio ancora) ma privi di un feeling attraente e di uno spessore artistico adeguato.
Il disco sembra sia stato artificiosamente costruito sulla voce, peraltro non eccezionale e troppo spesso monocorde, di Mattias Holmgren, con la musica relegata a ruolo di sottofondo. Per tutta la durata del cd non si assiste mai ad una salita di tono, a qualche spunto particolarmente positivo, che attragga l'attenzione oppure da cui ripartire per ascoltare l’album magari da un punto di vista differente.
Qualcosa di buono c’è come in "Returned To Leave" che ha il sinfonismo dei Collage ma anche nella successiva "Leaving Without A Reason" dove anche la voce di Mattias sembra riscattarsi con alcuni passaggi gradevoli, ma sono solo episodi isolati che non consentono all'album di decollare veramente.
Il talento c'è, sia ben chiaro, ma deve ancora emergere: la maggior parte dei brani sembrano canzonette facili facili da juke-box, gradevoli finché volete ("The Tide Can't Hold Us Back") ma che scivolano via senza lasciare segni.
Non è una pesante bocciatura , ma visti i prezzi proibitivi dei cd e l’esistenza di altri prodotti in circolazione di qualità decisamente superiore, vi sconsiglio l’acquisto.
Tired Tree only consists of the multistrumentist Mattias Holmgren, a 23 years old swedish guy, who played drums in several metal bands before.
"Changing Sides" is his debut solo album, composed, played and sung by himself in its entirety. Watching the cover and reading the Musea presentation I thought of a neo-progressive album but it’s not: I found an elegant aor album with lots of keyboards more, built around the not so brilliant Mattias voice.
This album certainly shows us his talented songwriting but there are no highlights inside, most of the songs seem like Juke-box easy listening stuff, quite enjoyable but nothing more. Yes I liked "Returned To Leave" (close to Collage stuff),  "Leaving Without A Reason" and "The Tide Can't Hold Us Back" but they aren’t enough to let the album take off.
Cd’s are very expensive and there are many excellent albums to listen to, so I can’t recommend this one to you.

Luca Alberici