- Dopo la realizzazione
di due album (il primo come The Night Watch) che erano una chiara dichiarazione
d'intenti, i milanesi The Watch avevano due possibilità: divincolarsi
dalla loro inconfondibile Genesis-dipendenza e magari trasformarsi in realtà
post-rock moderna che oggi va tanto di moda oppure proseguire sul sentiero
già battuto. Forse sto erroneamente dando per scontato che si siano
almeno posti il problema, comunque la risposta è che hanno scelto
la seconda via, che è probabilmente quella che preferiscono e nella
quale si sentono maggiormente a proprio agio. Ma non certamente la più
comoda, poiché li ha costretti a fare un salto di qualità
rispetto a "The Ghost" senza poter contare sull'effetto sorpresa
di un approccio stilistico in rinnovamento.
Meglio precisare subito che il salto di qualità c'è stato
ed è qui testimoniato : citazioni genesiane a parte, gli arrangiamenti
di "Vacuum" sono molto più professionali e più curati
e le linee melodiche molto più accattivanti che in passato. Nel complesso
il disco appare più maturo e completo ma necessita di una manciata
di ascolti prima di poterne apprezzare realmente le sfumature, perché,
come spesso accade in casi di clonazione come questo, è necessario
prima scrollarsi di dosso la sensazione del già sentito (e la voce
di Simone Rossetti certamente non aiuta) per riuscire poi a dare un'identità
precisa agli otto brani dell'album. "Damage Mode" è subito
carica di pathos e drammaticità sia musicale che lirica: la vicenda
del giovane Johnny in uniforme e la sua Lara sono qui raccontate con un'interpretazione
vocale di Rossetti assolutamente maiuscola. "Shining Bald Heads"
ha un'andatura più giocosa e disimpegnata (alla "I Know What
I Like") ma nel finale regala uno spaccato sinfonico e più sognante
che farà rabbrividire i fans del prog romantico. Ma per i più
romantici, la vera chicca del disco è "Deeper Still", così
fluida, sospesa ed appagante; peccato l'eccessiva brevità del brano
(io ci avrei ricamato sopra più a lungo).
Il disco in verità non è esente da qualche momento di stanchezza
ma nel complesso "Vacuum" può essere considerato come un
graditissimo ritorno dei The Watch che prevedo non faranno molta fatica
ad imporsi come realtà filo-genesiana di primo livello in ambito
europeo.
- All the italian fans
of Genesis know very well this band coming from Milan. The Watch is almost
a Genesis tribute band having already released two albums sounding very
similar to them. Before the release of "Vacuum" I think they had
two ways to choose between: a new way, changing themselves into a modern
post-rock band (so fashionable in the last few years) or always the old
and more comfortable way. Even if they finally chose the old way, I think
they made a good step forward with the new album.
Compared to "Ghost", "Vacuum" is more professional,
the arrangements are more cured and captivating. Of course, being a strongly
derivative work, it needs a couple of listenings before you can give each
track its right identity. "Damage Mode" divinely opens the album:
it' s a great song full of pathos and both musical and lirycal dramaticism.
Here the Simone Rossetti's vocal interpretation really takes your breath
away. "Shining Bald Heads" has a more funny and easy rhythm (it
reminds me "I Know What i Like") but the epilogue allows us a
wonderful romantic passage. However, if you're a romantic prog lover, you
can't miss my favourite song: "Deeper Still" is pure emotion,
so fluent, suspended and pleasant. What a pity it's no longer than three
minutes….!!
Althought the album has some weak moments, "Vacuum" can be overall
considered as The Watch best album so far and I think they will catch the
success they really deserve.
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
me !!!