THE WATCH
VACUUM (2004)

ITALY
GENRE: PROG
LABEL: LIZARD
WEBSITE: TW official
REVIEWED: 2004 NOVEMBER 29TH
RATING: 75/100
 

 

Dopo la realizzazione di due album (il primo come The Night Watch) che erano una chiara dichiarazione d'intenti, i milanesi The Watch avevano due possibilità: divincolarsi dalla loro inconfondibile Genesis-dipendenza e magari trasformarsi in realtà post-rock moderna che oggi va tanto di moda oppure proseguire sul sentiero già battuto. Forse sto erroneamente dando per scontato che si siano almeno posti il problema, comunque la risposta è che hanno scelto la seconda via, che è probabilmente quella che preferiscono e nella quale si sentono maggiormente a proprio agio. Ma non certamente la più comoda, poiché li ha costretti a fare un salto di qualità rispetto a "The Ghost" senza poter contare sull'effetto sorpresa di un approccio stilistico in rinnovamento.
Meglio precisare subito che il salto di qualità c'è stato ed è qui testimoniato : citazioni genesiane a parte, gli arrangiamenti di "Vacuum" sono molto più professionali e più curati e le linee melodiche molto più accattivanti che in passato. Nel complesso il disco appare più maturo e completo ma necessita di una manciata di ascolti prima di poterne apprezzare realmente le sfumature, perché, come spesso accade in casi di clonazione come questo, è necessario prima scrollarsi di dosso la sensazione del già sentito (e la voce di Simone Rossetti certamente non aiuta) per riuscire poi a dare un'identità precisa agli otto brani dell'album. "Damage Mode" è subito carica di pathos e drammaticità sia musicale che lirica: la vicenda del giovane Johnny in uniforme e la sua Lara sono qui raccontate con un'interpretazione vocale di Rossetti assolutamente maiuscola. "Shining Bald Heads" ha un'andatura più giocosa e disimpegnata (alla "I Know What I Like") ma nel finale regala uno spaccato sinfonico e più sognante che farà rabbrividire i fans del prog romantico. Ma per i più romantici, la vera chicca del disco è "Deeper Still", così fluida, sospesa ed appagante; peccato l'eccessiva brevità del brano (io ci avrei ricamato sopra più a lungo).
Il disco in verità non è esente da qualche momento di stanchezza ma nel complesso "Vacuum" può essere considerato come un graditissimo ritorno dei The Watch che prevedo non faranno molta fatica ad imporsi come realtà filo-genesiana di primo livello in ambito europeo.
All the italian fans of Genesis know very well this band coming from Milan. The Watch is almost a Genesis tribute band having already released two albums sounding very similar to them. Before the release of "Vacuum" I think they had two ways to choose between: a new way, changing themselves into a modern post-rock band (so fashionable in the last few years) or always the old and more comfortable way. Even if they finally chose the old way, I think they made a good step forward with the new album.
Compared to "Ghost", "Vacuum" is more professional, the arrangements are more cured and captivating. Of course, being a strongly derivative work, it needs a couple of listenings before you can give each track its right identity. "Damage Mode" divinely opens the album: it' s a great song full of pathos and both musical and lirycal dramaticism. Here the Simone Rossetti's vocal interpretation really takes your breath away. "Shining Bald Heads" has a more funny and easy rhythm (it reminds me "I Know What i Like") but the epilogue allows us a wonderful romantic passage. However, if you're a romantic prog lover, you can't miss my favourite song: "Deeper Still" is pure emotion, so fluent, suspended and pleasant. What a pity it's no longer than three minutes….!!
Althought the album has some weak moments, "Vacuum" can be overall considered as The Watch best album so far and I think they will catch the success they really deserve.

Luca Alberici

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