TEN - FAR BEYOND THE WORLD (2002)

UNITED KINGDOM

GENRE: HARD ROCK

LABEL: MTM

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REVIEWED: 2002 MARCH 19TH

RATING: 60/100

 

 

Le recensioni che ho scritto in passato e relative all’album dal vivo "Never Say Goodbye" ed a "Babylon" vi avranno erroneamente fatto pensare che io non sia un fan di Gary Hughes. Invece ho apprezzato ed apprezzo tuttora la sua carriera solista ed i primi tre album con i Ten e, dopo l’uscita di "Precious One" il suo ultimo album solista di qualche anno fa, sono arrivato addirittura a considerare Gary come uno dei melody-maker più brillanti in assoluto...Ma poi, con gli ultimi 2 studio album dei Ten, il crollo verticale.
Ammetto quindi di aver sperato che i termini "Far" e "Beyond" del titolo si potessero riferire anche alla distanza presa dagli ultimi album, che fossimo cioè in presenza del disco della redenzione e della riscossa.
Beh, se per redenzione intendiamo avere in parte abbandonato l'epicità che contraddistingueva gli album precedenti per essere tornati al sound Whitesnake-oriented che ha fatto la fortuna dell’omonimo esordio, ci siamo; se per riscossa intendiamo che rispetto agli album precedenti non ci sono brani veramente inascoltabili, anche qui ci siamo abbastanza. Ma da qui a considerare "FBTW" come il disco della resurrezione e della riabilitazione dal recente passato, questo proprio no.
E’ tutto troppo prevedibile, stracolmo di cliché hard-rock anni 90 e di composizioni comunque scialbe ed anonime; neanche l’inserimento del nuovo chitarrista che ha sostituito il dimissionario Vinnie Burns ha portato freschezza alla musica. Ma oggi mi sento buono e comunque l'album è insignificante ma almeno non è inascoltabile come il precedente: mi sento di  salvare dai gironi infernali l'iniziale "Glimmer Of Evil", "Outlawed And Notorious" (un anthem tipicamente britannico) e "Heart Like A Lion" e la leggerissima e poppy  "Who Do You Want To Love?".
Metto il disco in archivio (penso definitivamente) e speranzoso aspetto Gary all’esame di riparazione del disco solista.
I liked very much Gary Hughes’s solo career and the first three Ten albums. For this I considered Gary as one of the shinest melody maker for a couple of years. After "Spellbound" and "Babylon" I must have changed my mind and now "Far Beyond The world" is the confirmation.
Everything is expectable, full of Hard-rock cliches of the nineties and songwriting is undertone ..... I have hoped that at least the new guitar player brought something new in Ten music. Neither.
I have nothing else to say...

Luca Alberici