TEA FOR TWO - 101 (2000)

GERMANY

GENRE: NEO-PROG

LABEL: QUI-XOTE

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REVIEWED: 2002 SEPTEMBER 1ST

RATING: 75/100

 

 

Dei Tea For Two avevo sentito parlare dalla stampa specializzata come una delle realtà più brillanti del panorama prog europeo. Dopo essermi documentato, ho scoperto che la band tedesca esiste dal 1984, ovvero da quando i 2 membri fondatori Oliver Sörup e Michael Schumpelt hanno cominciato ad incontrarsi a casa di quest’ultimo per provare i loro strumenti e buttare su carta qualche idea. Il nome Tea For Two deriva proprio dal fatto che la madre di Michael ogni volta offriva loro del té servito in 2 tazze.
Nonostante siano passati 18 anni da quell’embrione, la band ha realizzato solo 3 album compreso quello oggetto di questo commento.
"101" è veramente un bel disco e non faccio fatica a confermare quanto di buono ho letto su altri magazines. I Tea For Two sono riusciti nel tentativo di far incontrare il prog-metal epico ed il neo-progressive, facendo in modo che si frequentassero, non litigassero troppo e se proprio non si è arrivati al matrimonio, poco è mancato.
In realtà queste 2 entità sono sì presenti all'interno di questo album ma non si sfiorano quasi mai in seno alla stessa canzone, sono presenti cioè brani tipicamente neo-prog ed altri più prog-metal, con una prevalenza dei primi sui secondi.
Il disco inizia nel migliore dei modi con un intro strumentale di chitarra di grande impatto che ben dispone e scopre subito le carte in tavola, seguito a ruota da "Heaven" dai connotati tipicamente neo-prog con un lavoro di tastiere gardenpartiano di buona fattura anche se non molto originale.
La successiva "Between The Lines" è una ballad acustica molto americana, impreziosita dalla splendida voce femminile di Ruth Sharp e da un bellissimo intermezzo di flauto. Un potenziale hit-single neo-prog.
Mi risulta veramente difficile trovare lacune in questo album (non che le cerchi a tutti i costi): fantastica l’introduzione pianistica della lunga title-track, una melodia dolce ed appagante che nella seconda parte dei suoi 11 minuti diventa più corposa e pesante ma si mantiene su ottimi livelli.
Quando ormai non te lo aspetti più ecco arrivare la prima vera prog metal song del disco:"Torn In Two". Qui la chitarra si fa più pesante e la voce di Stephen Weber sfrutta in pieno tutta la sua estensione avvicinandolo molto allo stile vocale di Midnight dei Crimson Glory.
Un disco importante, costruito su ottime composizioni suonate da ottimi musicisti che, nonostante qualche piccola sbavatura qua e là consiglio di aggiungere con fiducia alla vostra collezione neo-prog.
I had already heard good things of Tea For Two even if I’ve never listened anything of their albums. The band comes from Germany and has been  in the music scene since 1984 when founders Oliver Sörup and Michael Schumpelt started to find musical feeling at Schumpelt’s house. They thought the name Tea for Two just because his mother always offered them two cups of tea.
"101" is really a good album: they succeeded in mixing neo-prog with epic prog metal sound and the result is absolutely stunning. But neo-prog sounds and prog metal never meet themselves inside the same song. The first half is more neo-prog, harder the second one.
The album heavenly starts with a beautiful guitar introduction followed by "Heaven", a gardenparty song due to a keyboards work a-la Mark Kelly.
It’s very hard for me to find weak songs: "Between The Lines" is a soft acoustic ballad with a great vocal performance of female guest appareance Ruth Sharp. A great hit-single.
The title-track is the longest and the most varied of this album: a delicate piano introduction leads us to a sweet vocal melody evolving towards  harder lands with beautiful arrangements.
"Torn In Two" is the first actual prog-metal song because guitar plays hard and Stephen Weber’s voice reaches higher tunes sometimes reminding me Midnight’s voice (Crimson Glory)
All in all a very good album, full of good ideas and melodies (even if not so original) and played very well. Recommended to everyone’s pride of his own neo-prog collection.

Luca Alberici