Tony Carnevale non
è né un ragazzino alle prime armi né un musicista superficiale
ed inesperto. Ha vissuto di persona il periodo di maggior creatività
progressiva degli anni settanta ed il suo curriculum vanta molteplici attività
e collaborazioni di diversa natura e contenuto, senza particolari preclusioni.
Ma l'amore per il prog sinfonico è un sentimento profondo e spesso
di pertinenza solo dei musicisti più colti e sensibili.
Questo live postumo registrato a Roma nel 1996 è stato ripescato
dall'archivio personale di Tony e mostrato con orgoglio, come una fotografia
vecchia di qualche anno, scattata, sviluppata e forse sbirciata troppo distrattamente.
Sarà forse perché fra i guests di quel concerto figuravano
Rodolfo Maltese e Francesco Di Giacomo del BMS oppure perché la genuinità
e le imperfezioni di questa registrazione si sposavano alla perfezione con
le capacità tecniche dei musicisti presenti quella sera. Il vero
motivo, se c'è, non è importante quanto la semplice decisione
del ripescaggio.
L'impostazione classica (alla Keith Emerson) dello stile di Tony trova il
suo sfogo nell'iniziale "Quadri", una riuscitissima rielaborazione
rock di "Pictures At An Exhibition" di Mussorsky, rispettosa del
monumento originale e molto pomposa. Poi viene dato spazio al materiale
tratto dai suoi album solisti, soprattutto "La vita che grida"
del 1995 che viene qui riproposto quasi per intero: "Ferro e fuoco"
è un autentico pugno nello stomaco, che fa male forse anche perché
non te lo aspetti ed insieme ad "Isabeau" mostra il lato più
pesante della musica di Tony. Il concerto propone uno stile molto variegato,
sempre in bilico tra l'hard prog più graffiante, atmosfere pompose
e magniloquenti, forse quelle in cui Tony si trova più a suo agio
(e si ritaglia più spazio) e la ricerca della struttura canzone più
convenzionale come nel finale del concerto dove Francesco Di Giacomo si
dimostra in gran spolvero vocale.
C'è proprio tutto in questo concerto, anche i pregi/difetti (decidete
voi) di una esibizione che sembrava destinata a rimanere nei ricordi di
chi ebbe la fortuna di parteciparvi. Per il sottoscritto anche una piacevole
scoperta (forse un po' tardiva) di un vero artista nostrano…..
Tony Carnevale is not
an inexperienced young guy. He personally lived the golden progressive age
of the seventies and his curriculum is rich of many different experiences
also far from progressive rock.
This live album was recorded in Rome in 1996 and forgotten for many years
just like an old picture that seemed not so beautiful when it was taken
and now it's showed with proud.
The classic background of Tony's style (very close to Keith Emerson) finds
the top of its expression in the first track "Quadri", a pomp
rock version of "Pictures At An Exhibition" by Mussorsky. Then
the track-list is ruled by his three solo albums, above all "La vita
che grida" originally recorded in 1995: "Ferro e fuoco" and
"Iasabeau" show the hardest side of his production while the final
track is a wonderful example of italian progressive at its best.
For me a lovely discovery…even if a little in late.