- Il piacere
di aver ricevuto in anteprima una copia promozionale del nuovo disco dei
Taproban si è velocemente trasformato in grande soddisfazione per
aver ritrovato la band capitolina più in forma che mai e pronta a
stupirci con una svolta stilistica abbastanza radicale. Infatti, se "Il
pensiero vola", il loro esordio uscito un paio di anni fa per la Musea,
aveva esibito un rock progressivo tipicamente "nostrano", abbastanza
moderno ma palesemente influenzato dagli anni settanta italiani, questo
nuovo lavoro sembra varcare i confini settentrionali del belpaese (con i
documenti perfettamente in regola) cercando di identificarsi maggiormente
con una cosmicità ed una spazialità tipicamente nordiche.
E non è un caso (a cominciare dal titolo dell'album "Outside
Nowhere") che sia stata introdotta la lingua inglese per facilitare
questo sdoganamento.
In questo disco viene parzialmente abbandonata la canonica struttura canzone
a favore di una maggiore ricerca di ambientazione, di espressività
più libera, senza particolari costrizioni nel rispettare rigidi schemi.
Come dicevo, le atmosfere si fanno più spaziali ed eteree grazie
ad una preponderante dominanza delle tastiere, dell'organo e del Minimoog
di Gianluca De Rossi e le tematiche sottostanti alla musica sembrano proprio
giustificare tutto ciò: non più l'antico ed il classico rappresentati
dalle sculture del Sacro Bosco di Bomarzo, ma i misteri del cosmo, le scoperte
e le esplorazioni di nuove galassie raccontate nelle saghe fantascientifiche.
La bellissima introduzione strumentale dell'album ha il potere di smaterializzare
e catapultare l'ascoltatore nella Germania cosmico-spazial-elettronica fine
anni settanta. La title-track è l'episodio più brillante del
lavoro: una lunga odissea nello spazio con tanto di pianificazione ("The
mission"), di saluti ("The Last Goodbye"), la partenza ("The
Launch"), esplorazione e ritorno. Da sottolineare, qui, un bell'intervento
di sassofono dell'ospite Alessandro Papotto ed un De Rossi che si lascia
andare in spirali tastieristiche gardenpartiane di evidente matrice vecchi
Marillion.
Bella, molto bella anche "Pieces Left Behind": maestoso intro
di tastiere, chitarra acustica e voce molto malinconiche (qui mi ricordano
gli Ayreon più rilassati) e finale simonettiano ricco di mistero
e di pathos. Sulla stessa falsariga anche la conclusiva "Nexus"
dove ritorna il sassofono.
I nuovi Taproban sembrano più un gruppo da esportazione che in passato:
giudicate voi la bontà di questa scelta, io mi limito a gustarmi
con ingordigia questo loro nuovo lavoro ed a prevedere che sentiremo sempre
più parlare della band romana in termini positivi e gratificanti.
Da avere !!
- I received
an advanced promotional copy of the second Taproban album, called "Outside
Nowhere". The official release of this band from Rome is scheduled
for the end of 2003. Compared to the debut album which had showed us a typical
italian progressive rock strongly influenced by the seventies, this new
one seems to cross the northern italian borders identifying itself mostly
with mid-european sounds; it's not certainly a coincidence the introduction
of english language.
This album is less song-oriented and there's a constant search of the rightest
athmosphere without strictly following preordinated schemes; so there's
more freedom of expression and creativity. The sound is ruled by Gianluca
Rossi's keys, organ and minimoog; lyrics doesn't take inspiration from ancient
themes or places, as Bomarzo stones of "Ogni Pensiero vola", because
the main concept is represented by science fiction.
The wonderful instrumental opener introduces the listener to the best and
longest track of the album: "Outside Nowhere" is almost a space
odyssey or something like that. It's a beautiful space-prog song with some
neo-prog traces (De Rossi keys a-la Garden Party) and a saxophone break
by the guest Alessandro Papotto. I also like the melanchonic "Pieces
Left Behind" with a gentle acoustic guitar and a closing full of mystery
in the vein of Goblin.
Overall, I liked the early Tapobran of "Ogni pensiero vola", but
I I think the new Tabroban is even better. I'm sure they will catch a very
positive consent from progressive world.
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
me !!!