"Non sarà un disco
molto adatto a te" mi ha scritto Arjen qualche mese fa riferendosi
a "Star One", dopo aver letto la mia recensioni del deludente
"Flight Of The Migrator" degli Ayreon. In quell’occasione avevo
infatti elogiato il suo sempre illuminato songwriting ma avevo anche sottolineato
che lo ritenevo sprecato se messo al servizio di brani così heavy metal.
Caro Arjen grazie dell’avvertimento
ma come sempre ho preferito sbattere la testa da solo contro il muro di
heavy che mi hai preannunciato.
Beh, devo ammettere
che qualche bernoccolo in testa ce l’ho e si vede ma sinceramente pensavo
di uscirne molto più malconcio: "Space Metal" è certamente un
album pesante, il metallo cola ed è caldo ed in alcuni frangenti si oltrepassano
i limiti di velocità ma non viene mai ignorato il fatto che la melodia e
l’intelligenza restano gli ingredienti basilari per un buon lavoro. Siamo
decisamente al di sopra del sopravvalutato e vendutissimo "Flight Of
The Migrator" con il quale condivide l’attitudine metal e la presenza
di numerosi special guest: Jens Johansson (Yngwie Malmsteen, Dio e Stratovarius)
ed Erik Norlander (Ayreon, Rocket Scientists, Lana Lane) alle tastiere,
Gary Wehrkamp (Shadow Gallery) alle chitarre ed uno stuolo di cantanti del
calibro di Russell Allen (Symphony X), Dan Swanö (Nightingale, Edge of Sanity)
e l’immenso Damian Wilson (Landmarq, Threshold).
"Set Your Control"
parte subito ai 150 all’ora e non mi dispiace affatto perché
"High Moon"
inizia con un lavoro di tastiere che mi ricorda i Deep purple di "Perfect
Strangers" e si evolve in un mid-tempo molto robusto con un ritornello
molto piacevole.
"Songs Of The
Ocean" è senz’altro la perla di questa prima parte di album, ritmo
cadenzato, pompato e solenne grazie ad un imponente lavoro di basso e tastiere
ed ai cori femminili dal sapore ayreoniano.
Sullo stesso stile
anche la successiva "Master Of Darkness" dove però a fare la differenza
(come al solito) è l’ugola d’oro di Damian che duetta con .... Peccato solo
l’accelerazione di ritmo sul finale.
Con "The eye of
Ra" comincia ad affiorare un po’ di stanchezza, soprattutto nella parte
centrale del brano, anche se poi il finale è da brividi lungo la schiena.
Da qui in poi l’album cala di tono (salvo solo la rainbowiana "Sandrider")
e si conclude senza gli squilli iniziali.
Insomma "Space
Metal" doveva essere per me un album da evitare come la peste olandese
ed invece, pur non essendosi trasformato nel mio preferito del momento,
è stato comunque capace di regalarmi più di un’ emozione e di rinnovare
l’enorme stima che nutro nei confronti della vena compositiva di Arjen Lucassen.
Adesso però, forza
Ayreon e, perché no, Ambeon 2.....
"Maybe you won’t like
it..." Aryen wrote me a couple of weeks ago, talking about his forthcoming
album of Star One project after having read my bad review about "The
Flight Of The Migrator" where I had criticized the extreme heavy metal
attitude.
That’s my answer: "Thank
you Arjen for your advice, but I like to realize of it by myself" and
I must admit I’d have sincerely waited for something worse.
Yes, "Space metal"
is really heavy and sometimes exceeds speed-limit, but fortunately Arjen
knows very well how much good melodies and an intelligent songwriting are
important for the final result.
I think it’s a quite good
album because there is a clear Ayreon attitude inside: songs like "Songs
Of the Ocean" and "Master Of Darkness" remind me classic
space-prog songs of Ayren stuff.
I mostly like the first part
of the cd because songs like..... don’t reach the same quality standard.
After having listened to this
album I recalled to myself that "I have a dream", as someone said
many years ago. My dream is an Ayreon release in the vein of "Dream
Sequencer" completely sung by "Mr. Prog voice" Damian Wilson.
"Space Metal" showed everybody that it’s really possibile and
I’m living in that hope.
Good job Arjen and now the
new Ayreon and, why not ??, Ambeon 2.