Steve Adams è
un apprezzatissimo chitarrista americano, sulle scene dagli albori degli
anni ottanta, ma che gli appassionati di rock progressivo hanno conosciuto
come membro della band di Peter Bardens, il compianto tastierista dei primi
Camel. La loro collaborazione è durata la bellezza di sette anni,
dal 1989 al 1996 ed è culminata, verso la fine, addirittura con l'inserimento
di Andy Ward alla batteria e degli Stati generali dei Caravan. Per la serie,
mancava solo Andrew Latimer….
Successivamente Steve ha proseguito in solitario con una interessante carriera
solista nel corso della quale ha chiaramente fatto fruttare l'esperienza
maturata a fianco di Bardens.
"Maiden Voyage" è il suo primo parto solista, un disco
quasi interamente strumentale dal quale emergono sia la sua notevole tecnica
chitarristica, che la volontà di curare gli arrangiamenti e le sfumature
che fanno da cornice alle fughe soliste. Avete capito che non siamo al cospetto
di una sterile esibizione di tecnica, sebbene in alcune tracce come l'iniziale
"Maiden Voyage", ed ancor più in "Tribes", Steve
si dilunghi molto a mostrarci quanto sia dotato. Nella title-track, inoltre,
si nota chiaramente l'ispirazione latimeriana delle sue melodie portanti.
Alcuni brani come "Sheltering Sky" sono cantati dallo stesso Steve
ed il risultato appare più che dignitoso. Infine è assolutamente
divina "Highlands", un breve (troppo !) spaccato di romanticismo
acustico.
Un disco che consiglio spassionatamente, dove troverete una intelligente
alternanza di atmosfere acustiche, buone e soprattutto copiose parti di
tastiere ed una vena solista di Steve, come già detto, mai troppo
esagerata.
Nell'album successivo, "Vertigo", uscito nel 1999, Steve innanzitutto
abbandona il cantato e, quasi del tutto, i connotati sinfonici e pomposi
di "Maiden Voyage", in favore di un rock chitarristico completamente
strumentale più robusto e d'impatto. Agli arrangiamenti + ridondanti
di tastiere e talvolta acustici del disco d'esordio, viene infatti data
la precedenza ad un maggior virtuosismo ed all'esecuzione di scale più
veloci e metalliche. Ed allora "Vertigo" è un brano più
alla Joe Satriani che alla Latimer, cui seguono "Wash the Watch",
"Tales Of The Flying Cat" e "Tapped", anch'esse molto
dinamiche e dall'incedere heavy-rock. Gli unici brani che riprendono le
sonorità passate sono "Maiden Voyage II" e la bellissima
rivisitazione del celebre brano dei Camel "Lunar Sea", qui proposta
in una veste sostanzialmente simile all'originale.
Nonostante l'illuminante presenza dei due brani appena citati e la comunque
buona qualità di tutti gli altri (soprattutto la title-track), "Vertigo"
non riesce ad eguagliare la magia sprigionata dal precedente lavoro ed il
motivo è riconducibile proprio al cambio attitudinale di Steve, la
cui chitarra qui sprigiona riff più convenzionalmente hard-rock che
progressivi.
Steve Adams is a very
appreciated american guitar player, in the music scene about since early
eighties. Progressive rock fans had the chance to know his skilled playing,
during his seven years long collaboration with ex-Camel keyboardist Peter
(R.I.P.) Bardens. Steve had played with him from 1989 to 1996, then he started
his own solo career, taking advantage of that interesting experience.
"Maiden Voyage" is Steve's first and almost all instrumental effort
that shows both his incredible skillness and a maniacal cure of the arrangements
and shadings. I think you understood we're not in front of a piece of work
full of guitar excercises, though some tracks like "Maiden Voyage"
and "Tribes" have really long solos. The title-track also shows
an always welcomed Latimer-like guitar playing. Some tracks like the good
"Sheltering Sky" are sung by Steve himself and final result is
more than dignified but I personally deply love "Highlands", a
too short (unfortunately) example of acoustic romanticism. A strong and
convincing debut album, absolutely recommended.
With the following work, called "Vertigo" and released in 1999,
Steve abandoned the vocal section and, almost all, the symphonic and pompous
features from his music style in favour of a totally instrumental and harder-edged
music. So "Vertigo" is a track closer to Joe Satriani's stuff
than to Andy Latimer's and the follower "Wash the Watch", "Tales
Of The Flying Cat" and "Tapped" have a really dynamic and
heavy-rock feeling. It couldn't seem a weak point to the most of you and
certainly it doesn't, because they're all good tracks, especially the title-track.
Only "Maiden Voyage II" and the rivisitation of the famous Camel
track "Lunar Sea" can show the symphonic attitude of the previous
album.
Overall, "Vertigo" is not as good as "Maiden Voyage"
according to me.