- "This
Mortal Coil" è la quarta fatica autoprodotta del multistrumentista
tedesco Alfred Mueller. Per questo nuovo lavoro Alfred ha scelto la più
confortevole e sicura strada della continuità stilistica senza particolari
differenze con le passate produzioni, ovvero un pop sinfonico ed elettronico
quasi interamente strumentale. Le trame ordite dalle sue tastiere e dalle
orchestrazioni virtuali sono alquanto semplici e lineari, decisamente accessibili
ed, ahimè, nuovamente ridimensionate dall'utilizzo della tanto odiata
batteria campionata. Come già notato in passato, quella dei Soniq
Theater è soprattutto musica da accostare ad immagini in movimeto
(vedi alcuni brani come "Pacific Coast Highway" oppure "Menuetto")
e che sovente trae ispirazione dai classici, elemento, questo, particolarmente
presente in "Minas Tirith" dove viene sviluppato il celebre tema
del "Volo del calabrone". Un prodotto, fino a questo punto, ancora
ben suonato ed abbastanza ispirato, ma un po' troppo freddo e fine a se
stesso. Tuttavia "This Mortal Coil" è anche foriero di
una novità piuttosto gradita che viene servita nell'ultima parte
del disco: infatti sia "Bridge to Eternity" (sicuramente il mio
brano preferito) che "Screenplay" e la conclusiva "Mariana
Rift" ci fanno assaporare un Alfred finalmente più progressivo
e più intrigante alla ricerca di ambientazioni meno descrittive e
fornite di maggior peso specifico. Nei tre brani citati sono infatti presenti
piacevoli cambiamenti di ritmo, un'amalgama più matura ed una ricerca
più attenta dei particolari e delle sfumature.
Nel complesso, se la staticità di uno stile che proprio non ne vuol
sapere di evolversi e l'artificiosità della strumentazione utilizzata
rappresentano i limiti cronici dei Soniq Theater, la buona vena compositiva
di Alfred e gli ultimi tre episodi di questo disco sono una buona base per
un proseguimento di carriera più brillante ed evoluto.
- Alfred Mueller is back
with the fourth self-produced album of the Soniq Theater saga. "This
Mortal Coil" follows the safer and more comfortable way of the stylistical
continuity with any particular difference with the past releases. I'm talking
about an electronic and symphonic instrumental pop ruled by Alfred's keyboards
and virtual orchestrations with (again) disturbing drums-machine. As I already
wrote about "The Third Eye", ST's music is suitable for the foreground
of moving images, 'cause it's both really descriptive and able to create
evocative landscapes. I'm talking about songs like "Pacific Coast Highway"
or "Menuetto". Besides Alfred is also influenced by the classics
as in "Minas Tirith" where he has develeped "The Flight Of
the Bumblebee" famous theme. So far "This Mortal Coil" seems
another good album even if nothing more but the most pleasant novelty is
in the final part of the album: "Bridge to Eternity" (my favourite
track for sure), "Screenplay" and "Mariana Rift" feature
an Alfred Mueller in progression, at last. These songs are more complex,
refined with unexpected changes of mood.
Overall, good stuff and the last three tracks are a good promise for a brighter
future to come …without the drum-machine.
Luca
Alberici
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