SOLARIS - THE MARTIAN CHRONICLES (1995)

HUNGARY

GENRE: SPACE-PROG

LABEL: HUNGAROTON

WEBSITE

REVIEWED: 2002 MARCH 8TH

RATING: 80/100

 

No, i Solaris non arrivano da una galassia lontana e sconosciuta, ma dall’Ungheria e si sono formati nei primi mesi del 1980. "Marsbéli Krònikàk" (in inglese "Martian Chronicles") è l’album d’esordio del 1984. La loro musica, interamente strumentale, può essere descritta come un intreccio ben equilibrato fra chitarra, flauto e sintetizzatori (questi ultimi in prevalenza) che si appoggiano su una solida, più classica ed un po’ old-fashioned base ritmica di basso e batteria. Vi assicuro che il risultato nel complesso è due spanne sopra la media anche perché non è facile per nessuno concepire un album di questo tipo dove il rischio di annoiare è sempre in agguato.
La prima parte dell’album è senza dubbio migliore della seconda: provate ad ascoltare la lunga ed articolata "T.M.C. part IV-VI" con il flauto (qui più che mai protagonista), la chitarra e le tastiere ben amalgamate e che plasmano un brano ricco di spunti interessanti. Molto belle anche "If The Fog Ascends" ed "Apokalipse", una veloce cavalcata con il flauto di Attila Kollar (onnipresente), tastiere e sezione ritmica di basso (grande !!) che sembrano rincorrersi per arrivare primi alla fine del brano: non vi ricorda a sprazzi la cara e vecchia "Into The Arena" di Michael Schenker ?
Non mancano comunque gli episodi sottotono, concentrati come già detto soprattutto nella seconda parte dell’album, come "Undefeatable", ma fanno parte del ponderato e della fisiologia di ogni lavoro.
Insomma "Martian Chronicles" è un ottimo album, godibile dall’inizio alla fine ed essenziale per gli amanti di artisti quali Vangelis, Ayreon ed in generale dello space-prog strumentale. Ma credo che nessuno possa permettersi di ignorarlo. 
Solaris are not from an unknown galaxy so far but from Hungary.
"Martian Chronicles" is their debut (1984) where they play a beautiful instrumental space-prog very close to Ayreon stuff. A very good blend where guitars, flute and keyboards (mostly) run very closely.
My favourite tracks are "T.M.C. part IV-VI" and "Apokalipse".
Not bad, especially for all space-prog lovers, but no one can afford to ignore it.

Luca Alberici