No, i Solaris non arrivano
da una galassia lontana e sconosciuta, ma dall’Ungheria e si sono formati
nei primi mesi del 1980. "Marsbéli Krònikàk" (in inglese "Martian
Chronicles") è l’album d’esordio del 1984. La loro musica, interamente
strumentale, può essere descritta come un intreccio ben equilibrato fra
chitarra, flauto e sintetizzatori (questi ultimi in prevalenza) che si appoggiano
su una solida, più classica ed un po’ old-fashioned base ritmica di basso
e batteria. Vi assicuro che il risultato nel complesso è due spanne sopra
la media anche perché non è facile per nessuno concepire un album di questo
tipo dove il rischio di annoiare è sempre in agguato.
La prima parte dell’album
è senza dubbio migliore della seconda: provate ad ascoltare la lunga ed
articolata "T.M.C. part IV-VI" con il flauto (qui più che mai
protagonista), la chitarra e le tastiere ben amalgamate e che plasmano un
brano ricco di spunti interessanti. Molto belle anche "If The Fog Ascends"
ed "Apokalipse", una veloce cavalcata con il flauto di Attila
Kollar (onnipresente), tastiere e sezione ritmica di basso (grande !!) che
sembrano rincorrersi per arrivare primi alla fine del brano: non vi ricorda
a sprazzi la cara e vecchia "Into The Arena" di Michael Schenker
?
Non mancano comunque
gli episodi sottotono, concentrati come già detto soprattutto nella seconda
parte dell’album, come "Undefeatable", ma fanno parte del ponderato
e della fisiologia di ogni lavoro.
Insomma "Martian
Chronicles" è un ottimo album, godibile dall’inizio alla fine ed essenziale
per gli amanti di artisti quali Vangelis, Ayreon ed in generale dello space-prog
strumentale. Ma credo che nessuno possa permettersi di ignorarlo.
Solaris
are not from an unknown galaxy so far but from Hungary.
"Martian
Chronicles" is their debut (1984) where they play a beautiful instrumental
space-prog very close to Ayreon stuff. A very good blend where guitars,
flute and keyboards (mostly) run very closely.
My
favourite tracks are "T.M.C. part IV-VI" and "Apokalipse".
Not
bad, especially for all space-prog lovers, but no one can afford to ignore
it.