- La lunga carriera
dei Sinister Street ha inizio in Olanda nel lontano 1987 ma inspiegabilmente
"Trust", inciso per la Musea, è solo il loro secondo album,
successore di "The Eve Of the Innocence" del 1992.
- Ottennero il picco
più alto di notorietà allorché fecero da apripista in alcuni concerti
olandesi di Fish quando questi aveva appena lasciato i Marillion. Ma a
quanto sembra i Sinister Street hanno preferito sposare la direzione musicale
intrapresa da Hogarth e compagni piuttosto che quella del gigante scozzese.
- "Trust"
è infatti l’album che desidererei ascoltare dai nuovi Marillion e che
invece negli ultimi anni non sono stati capaci di regalarci. Siamo in
territori neo-progressive di matrice prevalentemente anglosassone in bilico
fra quello del periodo d’oro degli anni ’80 e quello più moderno e contaminato
degli anni ’90. C’è la ricerca del motivo accattivante tipica dei Cutting
Crew più morbidi e commerciali o come in "Thin Ice" si sente
anche qualche influenza più prossima ad U2 e Simple Minds che infatti
è il risvolto meno brillante della loro musica.
- E’ quindi un disco
a 2 facce: notevole quando le melodie si fanno più progressive con fughe
ridondanti di tastiere ed assoli di chitarra Rotheriani, meno efficace
quando le atmosfere si conformizzano a favore di un pop elegante ma senza
mordente (vedi "Turning Tide"). Ed allora ascoltatevi le splendide
"Trust" e "Two In One" che assemblano perfettamente
architetture molto catchy con momenti neo-prog di grande ispirazione non
sbilanciandosi mai troppo né dall’una né dall’altra parte. Poi l’assolo
che conclude proprio "Two In One" è veramente spettacolare.
- Ma i Sinister Street
sono anche epicità e liriche ben studiate come in "Through The Looking
Glass", brano molto alla Pallas, caratterizzato da un basso pompatissimo
e dall’incedere epico delle tastiere.
- Gli ottimi musicisti
ed un bravo cantante (mi ricorda Greg Lake) completano un quadro soddisfacente
e molto promettente fatto di qualità e di idee molto chiare.
- Non siamo di fronte
ad un vero capolavoro, ma in fondo chi lo pretendeva ??