SILVER
DREAM MACHINES (2002)

GERMANY
GENRE: CLASS ROCK
LABEL: BARFLY
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REVIEWED: 2003 MARCH 24TH
RATING: 65/100
 

 

Debuttare con un album di grande qualità ed incisività , costringerebbe chiunque a confermare, con il secondo, quanto di buono era stato evidenziato, dimostrando che non si trattava di un caso isolato. Se a questo teorema valido sempre aggiungiamo il particolare non trascurabile che i tedeschi Silver 2 anni fa non erano certo dei diciottenni sprovveduti alle prime armi ma già dei navigati musicisti con esperienze decennali alle spalle, è ancor più giustificabile un'aspettativa pretenziosa.
Ma purtroppo il class-rock spumeggiante dell'omonimo album dei Silver è ben altra cosa se paragonato con la noia e la prevedibilità che ho trovato in questo "Dream Machines", un contenitore di brani che sembrano più gli scarti non inseriti nell'album precedente o dei semplici esercizi di genere che se proprio non sono da buttar via (vedi per esempio la rainbowiana "Silver Dream machine" all'inizio) è solo grazie alla notevole bravura dietro al microfono di Gary Barden ed ai precisi e granitici riff di Voss.
E' indicativo il fatto che se nel primo disco si doveva attendere la sesta traccia per notare una piccola flessione della qualità, qui si deve sospirare l'arrivo di "Chains" (la numero 3) per respirare finalmente aria buona.
Il vero problema è che se a questa canzone aggiungiamo solo "Forever" e "Banished" otteniamo tutto ciò che di buono è in grado di offrire questo lavoro. Francamente un po' poco !!!
Ma anche lasciando stare l'inevitabile e poco carino confronto con il primo album, bisogna ammettere che dalla grande esperienza di Barden, Torme, Voss, Airey, Minneman mi sarei aspettato qualcosa più di un onesto e comunque dignitoso cd.
Per questo gli affibbio la sufficienza ma attendo il prossimo disco del rilancio con il mirino della critica già puntato.
Coming out with a sensational debut album as the eponymous Silver was is certanly a good thing but it burdens you with a great responsability: you're compelled to release a second album as good as the previous one.
Unfortunately Silver didn't hit the mark. The sensational class rock of the debut is far from the ten songs of "Dream Machines": if you had to wait for the sixth track to hear a quality worsening, now you must patiently wait for the third track ("Chains") to see the light.
Knowing that behind Silver there are true rock monsters like Barden, Torme, Voss, Airey and Minneman, I must admit my expectations were higher.
Anyway, it's only a honest and dignified album and I'm still waiting for the next one. Please no mistakes anymore !!

Luca Alberici