- La sempre più
proficua joint-venture stipulata ormai da qualche anno tra la Poseidon e
la Musea, ha posto all'attenzione del pubblico europeo un numero sempre
crescente di gruppi giapponesi, la maggior parte dei quali al loro esordio
discografico. Nel caso specifico invece mi trovo a commentare le gesta degli
Shingetsu, un gruppo del Paese del Sol Levante che non esiste più
da parecchi anni ma che ha avuto il merito (e le ottime capacità)
di gettare le basi per l'esplosione del movimento progressivo nipponico
di fine anni settanta.
il disco dal vivo in esame è una registrazione di un doppio concerto
del 1979, immediatamente susseguente all'incisione del loro disco d'esordio
in studio: sebbene gli Shingetsu riescano a sorprendermi positivamente con
un materiale di indubbia qualità ed efficacia, trovo altresì
arduo parlare di loro senza scomodare per l'ennesima volta i Genesis, dei
quali sembravano proprio riprendere sia le peculiarità stilistiche
che quelle sceniche. L'unico elemento che li rendeva riconoscibili come
gruppo giapponese era la voce, peraltro a mio parere non particolarmente
dotata, di Makoto Kitayama che cantava in lingua madre. Musicalmente, al
contrario, proponevano un art-progressive sinfonico di matrice prettamente
europea.
A parte la scarsa personalità, i nove brani del concerto si attestano
tutti su buoni livelli, talvolta addirittura ottimi come è il caso
di "Oni", "Afternoon-After The Rain" e "She Can't
Return Home". L'unico difetto, purtroppo assai evidente, è la
appena accettabile qualità della registrazione, un po' troppo impastata
e che non esalta affatto le apprezzabili evoluzioni strumentali eseguite
soprattutto dalle tastiere di Akira Hanamoto e dalla chitarra di Haruhiko
Tsuda.
Una graditissima riesumazione di vecchio materiale fonografico che consiglio
ai più nostalgici ed esigenti appassionati del rock progressivo sinfonico
anni settanta di scuola Genesis.
- The more and more profitable
joint-venture between french label Musea and japanese Poseidon has already
submitted to our attention many interesting prog releases from Japan. The
latest is about an old japanese band called Shingetsu who recorded this
live stuff back in 1979 immediately afterward their debut studio album.
After more than 25 years we can listen to the two gigs played in Tokyo on
July 25th and 26th.
Musically, they were not so original because they clearly took inspiration
from the Genesis style and overall from european art-symphonic school. Besides,
the black and white pictures inside the beautiful digi-pack let us see they
certainly played their gigs by using scenic effects and dress-ups. For these
reasons they are recognizable as a japanese band only for Makoto Kitayama'
s voice singing in mother tongue. Despite of all, the nine tracks are so
well concepted and played, sometimes really excellent like "Oni",
"Afternoon-After The Rain" and "She Can't Return Home".
The only weak point is the recording's poor quality.
A really interesting release, recommended to all the nostalgic and exacting
lovers of symphonic progressive rock coming from the seventies.
Luca
Alberici
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you a different point of view? Please write
me !!!