SEVEN REIZH
STRINKADENN 'YS (2001)

FRANCE
GENRE: PROG-FOLK
LABEL: MUSEA
WEBSITE: SR Myspace
REVIEWED: 2002 OCTOBER 13TH
RATING: 85/100

 

Con questo debutto discografico, i Seven Reizh sono stati certamente una delle matricole più importanti della folta scuderia Musea del 2001. Questo gruppo francese composto da Claude Mignon, Gerard Le Dortz e da una serie di ospiti, si è prefissato il nobile obiettivo di non dimenticare le loro origini sia musicali che linguistiche e di promuovere la cultura tradizionale bretone. Il tutto è stato realizzato mischiando le sonorità facenti parte del patrimonio culturale con il genere musicale che più si presta a farsi contaminare, cioè il progressive rock. Ma mentre in passato erano già stati fatti molti tentativi di questo tipo utilizzando come terreno un prog più sinfonico e classico, i Seven Reizh hanno preferito enfatizzare il contrasto scegliendo un neo-prog più moderno e robusto, in sostanza più orientato verso gli Arena piuttosto che Pink Floyd o Camel.
"Strinkadenn 'Ys" è un concept album basato sull’inflazionatissima leggenda di Ys (ancora ?!?), un’antica città-isola sprofondata a largo delle coste bretoni e sul cui sfondo si snodano le travagliate vicende di Enora. E’ un progressive/folk concept quindi, monumentale nella durata e magniloquente nella sua orchestrazione con i singoli episodi legati tra loro da un filo conduttore comune; è un’opera affascinante che rievoca luoghi leggendari e misteriosi.
Sono convinto che qualsiasi progressive fan troverà in "Strinkadenn 'Ys" materiale di suo gradimento sin dalle prime note dell’opener "Selaou" che parte con un attacco di chitarra graffiante e melodica (alla John Mitchell) assumendo poi sembianze più atmosferiche ed evocative grazie alla splendida voce di Bleunwenn. Una presentazione di grande effetto che anticipa in modo esauriente le caratteristiche morfologiche di tutto l’album.
In verità i brani dove il lato più folk è il solo protagonista come "Sovajed a-feson" non aggiungono molto ai pentagrammi di stampo celtico già riempiti nel recente passato e quindi costituiscono la parte più inflazionata e meno interessante del lavoro. Ma dove prog e tradizione bretone si incontrano si assiste ad un esplosione di fini melodie rese entusiasmanti proprio dall’enfasi sinfonica della struttura neoprogressive.
In tal senso segnalerei episodi come "Linvadenn" e la conclusiva "Mail eo monet da Ys" la cui pomposità mi ricorda gli Asia più recenti (quelli di "Arena" e zone limitrofe).
Insomma siamo al cospetto di un album che, al contrario di Ys, non entrerà mai nella leggenda ma che non merita assolutamente di sprofondare nell’oblio; da acquistare ad occhi bendati e da riporre nel reparto prog/folk della vostra collezione a fianco di "Harbour Of Tears" dei Camel, "Spirit Of The Autumn Past" dei Mostly Autumn e pochi altri.
Se lo merita.
"Strinkadenn ‘Ys" by french band Seven Reizh has been one of the most important Musea releases of last year. The band mainly consists of Claude Mignon and Gerard Le Dortz with many guest appareances and they have the really respectable target of not forgetting Breton cultural and musical tradition, trying to spread it worldwide.
They hit the traget mixing breton music with neo-progressive rock and the result is a breathtaking album full of beautiful melodies and instrumental passages.
I'm sure that every prog fan will find here everything he wants from music: strong but melodic guitar section (in Arena style), camelish influence (Harbour of tears album) and celtic sounds.
My personal highlights are the opener "Selaou", "Hybr'Ys", "Linvadenn" and the pomping (a-la Asia) "Mail eo Monet da Ys".
Differently from Ys, maybe this work will never become legendary but it deserves to be heard and recalled as a very good album.
Buy and put it inside the prog/folk division of your cd collection, near to Camel "Harbour Of Tears", Mostly Autumn "Spirit Of The Autumn Past" and few more.

Luca Alberici