- Forse è
il caso di fare un bilancio degli ultimi otto anni di carriera degli Scorpions
per cercare di valutare in quale contesto artistico si incastra questa loro
ultima fatica intitolata "Unbreakable". Dopo il discreto "Pure
Instinct" del 1996, la band di Hannover ha vivacchiato grazie a sterili
compilation e dischi dal vivo del tutto superflui (con la sola eccezione
del bellissimo album acustico) dimostrando a tutti di non avere più
molte cartucce da sparare. Poi hanno tentato la svolta pop con "Eye
To Eye" ma sono stati inesorabilmente stroncati sia dal pubblico che
dalla critica. Così, con il pungiglione tra le gambe e con le idee
sempre più confuse, Klaus Meine e Rudolf Schenker (ormai gli Scorpions
sono loro perché l'apporto di Matthias Jabs è come sempre
marginale) hanno pensato bene di fare dietrofront, rispolverando il rock'n'roll
di "Crazy World" e di "Face The Heat". Peccato tuttavia
che "Unbreakable" non riesca nemmeno a sfiorare la qualità
compositiva dei due suddetti album: molte, troppe delle tredici canzoni
presenti sono fotocopie sbiadite di quanto hanno già scritto in passato
e sono convinto che questa operazione non sarà molto apprezzata dai
fan di lunga data (alla cui categoria anch'io appartengo), ma risulterà
piuttosto irritante. In un contesto non certo gratificante, ci sono tuttavia
alcuni spiragli di luce identificabili in "New Generation", "Deep
And Dark" ed in "Through My Eyes"; quest'ultima, in particolare,
non sfigurerebbe affatto come bonus in un'ipotetica edizione rimasterizzata
di "Blackout". E non potevano mancare neanche i soliti lenti:
sono due, "Maybe I Maybe You" e "She Said", ma solo
il primo si pone al di sopra di una media che comunque negli ultimi anni
si era progressivamente abbassata.
A dispetto del titolo, a me è sembrato un lavoro piuttosto fragile
e scarsamente ispirato, una minestra riscaldata da non disprezzare ma neanche
da esaltare. La sufficienza è per la stima ..
- Maybe it's time to
strike the balance of the last eight years of Scorpions career. After the
not bad 1996's "Pure Instinct", the band got along thanks to useless
compilations and live albums (except the wonderful "Acoustica"
only). Then they tried the poppy turning-point releasing "Eye To Eye"
slated both by critics and fans. Now the new album "Unbreakable"
is a clear come back to the same sounds of albums like "Crazy World"
and "Face The Heat". I 'm sure all the die-hard Scorpions fans
are really happy of it, but It's a pity that "Unbreakable" doesn't
reach the same good quality and inspiration of the mentioned albums. Many,
too much of the thirtieen songs inside here are only faded photostats of
the wonderful stuff written in the past. The only rays of light are "New
Generation", "Deep And Dark" and "Through My Eyes";
the last mentioned could be added (as bonus track) to an hypothetical remastered
edition of the masterpiece "Blackout". Finally there are two ballads,
"Maybe I Maybe You" and "She Said".
Despite of the album's title, I think it's a quite weak and fragile work:
it's neither to look down, nor to exalt.
Luca
Alberici
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