L’abbondante proselitismo
che i Camel, loro malgrado, hanno esercitato in tutto il mondo ed in epoche
diverse ha portato alla nascita di numerose band che hanno tratto ispirazione
dai capolavori della band inglese, chi solo rielaborando il loro marchio
di fabbrica, chi clonandolo ma con astuzia e gusto, chi infine spingendosi
verso il plagio più spudorato. In questo senso la Germania è stato a mio
parere il paese più sensibile e pronto ad assorbire questa "nobile"
influenza.
I Rousseau vengono
proprio dalla Germania e sono abbastanza sconosciuti al pubblico prog meno
attento anche perché il loro materiale non è mai stato di così facile reperibilità;
li inserirei nella categoria di coloro che hanno clonato astutamente e con
gusto il Camel sound, personalizzandolo ed arricchendolo con soluzioni strumentali
decisamente apprezzabili.
"Flower In Asphalt"
è il loro debutto discografico del 1979, un lavoro interamente strumentale
che mischia "The Snow Goose" e "Mirage" per ottenere
un cocktail i cui ingredienti sono un grande senso della melodia, atmosfere
classiche molto pastorali e soffici ed un copioso uso del flauto.
L’iniziale "Skylight"
e "Le Grand Reveur" sono splendidi esempi di quanto detto che
hanno il potere di trasmettere serenità e pace all’ascoltatore, caratteristica
questa che raggiunge il suo culmine in "Entrée", l’apoteosi Latimeriana
del disco, una splendida sinfonia con passaggi incrociati di tastiere e
flauto che si incastrano molto armoniosamente tra loro.
L’astuzia e l’intelligenza
grazie a cui i Rousseau non possono considerarsi fotocopie a colori si concretizza
in brani come "Glockenrock" dalla ritmica quasi sudamericana su
cui s’appoggia lo splendido lavoro di chitarra solista di Swartz .... Questo
è un brano che avrebbero potuto scrivere gli Scorpions di quegli anni (tanto
per rimanere in Germania) e che si disallinea abbastanza dallo stile degli
altri.
La qualità del materiale
si mantiene medio-alta per tutti i 37 minuti di durata e ciascun episodio
offre con grande puntualità uno spunto degno di sottolineatura con un'unica
lieve flessione solo in "Fool’s Fantasy", che non ha contenuti
particolarmente rilevanti.
Anche se "Flower
In Asphalt" non è mai stato considerato un classico per la sua forte
inclinazione derivativa , è sicuramente un lavoro degno di grandissimo rispetto
ed ammirazione e che consiglio a chi volesse approfondire la folta scena
prog tedesca di quegli anni.
I Camel fans invece
lo conoscono già....
The Camel sound made a wide
proselytism all around the world in the last 20 years. Many bands were born
and grew up under Camel’s noble influence, some working out the trademark,
some tastefully copying their style, others being the spitting image of
them.
Rousseau is from Germany and
belongs to the category of those bands who tastefully copied Camel’s style.
"Flowers In Asphalt"
is their debut album, released back in 1979 for Musea records and it wisely
mixes "The Snow Goose" and "Mirage" sound: great sense
of melody, classic and pastoral atmospheres and a copious use of flute are
the most important features to describe them.
The opener "Skylight"
and "Le Grand Reveur" have just these features, reaching the top
in "Entrée", my personal album’s highlight, the perfect Latimerian
apotheosis, simply heaven on earth for me.
Another great track is "Glockenrock",
maybe the strangest song, the most different from the rest with a rhythm
almost southamerican and an incredible Jorg Swartz guitar playing. The first
time I listened this song I thought it could have been written and played
by Scorpions in the seventies.
No doubt: here you’ll find
37 minutes of great music, a couple of songs that won’t disappoint any prog
fan, even if "Flower in Asphat" has never considered as a classic
record due to its deep derivative nature.
But I don’t care and I absolutely
recommend this wonderful debut album to everyone wishing to go into german
prog scene of late seventies..... Camel fans already know them for sure.