ROUSSEAU - FLOWER IN ASPHALT (1979)

GERMANY

GENRE: PROG

LABEL: MUSEA

WEBSITE:

REVIEWED: 2002 SEPTEMBER 17TH

RATING: 85/100

 

 

L’abbondante proselitismo che i Camel, loro malgrado, hanno esercitato in tutto il mondo ed in epoche diverse ha portato alla nascita di numerose band che hanno tratto ispirazione dai capolavori della band inglese, chi solo rielaborando il loro marchio di fabbrica, chi clonandolo ma con astuzia e gusto, chi infine spingendosi verso il plagio più spudorato. In questo senso la Germania è stato a mio parere il paese più sensibile e pronto ad assorbire questa "nobile" influenza.
I Rousseau vengono proprio dalla Germania e sono abbastanza sconosciuti al pubblico prog meno attento anche perché il loro materiale non è mai stato di così facile reperibilità; li inserirei nella categoria di coloro che hanno clonato astutamente e con gusto il Camel sound, personalizzandolo ed arricchendolo con soluzioni strumentali decisamente apprezzabili.
"Flower In Asphalt" è il loro debutto discografico del 1979, un lavoro interamente strumentale che mischia "The Snow Goose" e "Mirage" per ottenere un cocktail i cui ingredienti sono un grande senso della melodia, atmosfere classiche molto pastorali e soffici ed un copioso uso del flauto.
L’iniziale "Skylight" e "Le Grand Reveur" sono splendidi esempi di quanto detto che hanno il potere di trasmettere serenità e pace all’ascoltatore, caratteristica questa che raggiunge il suo culmine in "Entrée", l’apoteosi Latimeriana del disco, una splendida sinfonia con passaggi incrociati di tastiere e flauto che si incastrano molto armoniosamente tra loro.
L’astuzia e l’intelligenza grazie a cui i Rousseau non possono considerarsi fotocopie a colori si concretizza in brani come "Glockenrock" dalla ritmica quasi sudamericana su cui s’appoggia lo splendido lavoro di chitarra solista di Swartz .... Questo è un brano che avrebbero potuto scrivere gli Scorpions di quegli anni (tanto per rimanere in Germania) e che si disallinea abbastanza dallo stile degli altri.
La qualità del materiale si mantiene medio-alta per tutti i 37 minuti di durata e ciascun episodio offre con grande puntualità uno spunto degno di sottolineatura con un'unica lieve flessione solo in "Fool’s Fantasy", che non ha contenuti particolarmente rilevanti.
Anche se "Flower In Asphalt" non è mai stato considerato un classico per la sua forte inclinazione derivativa , è sicuramente un lavoro degno di grandissimo rispetto ed ammirazione e che consiglio a chi volesse approfondire la folta scena prog tedesca di quegli anni.
I Camel fans invece lo conoscono già....
The Camel sound made a wide proselytism all around the world in the last 20 years. Many bands were born and grew up under Camel’s noble influence, some working out the trademark, some tastefully copying their style, others being the spitting image of them.
Rousseau is from Germany and belongs to the category of those bands who tastefully copied Camel’s style.
"Flowers In Asphalt" is their debut album, released back in 1979 for Musea records and it wisely mixes "The Snow Goose" and "Mirage" sound: great sense of melody, classic and pastoral atmospheres and a copious use of flute are the most important features to describe them.
The opener "Skylight" and "Le Grand Reveur" have just these features, reaching the top in "Entrée", my personal album’s highlight, the perfect Latimerian apotheosis, simply heaven on earth for me.
Another great track is "Glockenrock", maybe the strangest song, the most different from the rest with a rhythm almost southamerican and an incredible Jorg Swartz guitar playing. The first time I listened this song I thought it could have been written and played by Scorpions in the seventies.
No doubt: here you’ll find 37 minutes of great music, a couple of songs that won’t disappoint any prog fan, even if "Flower in Asphat" has never considered as a classic record due to its deep derivative nature.
But I don’t care and I absolutely recommend this wonderful debut album to everyone wishing to go into german prog scene of late seventies..... Camel fans already know them for sure.

Luca Alberici