- I Ramses sono uno di
quei gruppi appartenenti alla scuola sinfonica tedesca degli anni settanta
che non dovrebbero assolutamente mancare nella discografia di chi vuole
addentrarsi maggiormente nei meandri più nascosti di questo filone.
Parenti molto stretti di formazioni teutoniche più quotate e conosciute
come Anyone's Daughter ed Eloy (in comune con questi ultimi hanno anche
la città di provenienza, Hannover), nel 1976 stampano il loro vinile
d'esordio intitolato "La Leyla" capace di vendere ben ventimila
(!!) copie in breve tempo.
Il disco, ristampato successivamente su cd insieme al suo successore "Eternity
Rise" del 1978, è effettivamente un buonissimo esempio di fusione
tra le melodie morbide e fluide tipiche del rock sinfonico tedesco ed alcune
tracce di prog romantico di scuola anglosassone.
E' sufficiente ascoltare l'ottimo brano d'apertura "Devil Inside"
per notare questa particolare commistione di stili: ricordandoci che correva
l'anno 1976, la canzone sintetizza in cinque minuti scarsi ed anticipa di
qualche anno ciò che i Marillion avrebbero mostrato in alcune porzioni
di "Grendel". L'utilizzo delle tastiere e della chitarra (soprattutto
solista) è identico, sebbene il suono sia più essenziale e
la voce di Herbert Natho meno dotata e meno teatrale di quella di Fish.
L'ascolto del disco prosegue in maniera più strettamente teutonica
e senza incontrare mai il minimo segnale di cedimento ma vivendo comunque
i suoi momenti più ispirati nella title-track, molto vicina allo
stile dei connazionali Tibet e Minotaurus, e nella pomposissima "War",
un brano di denuncia anti-militare dove l'hammond denso e minaccioso alla
Roger Glover sovrasta gli altri strumenti.
Segue la malinconica "Someone Like You" che riprende le sonorità
romantiche di "Devil Inside" ma qui impreziosite dai buonissimi
vocalizzi di Herbert Natho che si produce anche in alcuni acuti alla Ian
Gillan; quando poi il brano accellera e fa il suo ingresso anche il flauto,
ditemi se sbaglio ad insistere sulle palesi analogie con "Grendel".
A questo punto le coincidenze non reggono più e mi vien da pensare
che i Marillion conoscessero molto bene i Ramses prima di scrivere la loro
mitica suite.
"La Leyla" è certamente uno dei migliori esempi dell'underground
sinfonico germanico e le ventimila copie vendute sono state un eloquente
biglietto da visita. Se i nomi più altisonanti citati in precedenza
non sono sufficienti a soddisfare la vostra fame di prog sinfonico tedesco,
procuratevelo al più presto.
- Ramses can be considered
as one of the best groups coming from the german underground symphonic scene
of the seventies. Anyone's Daughter and Eloy has been their closest relatives
and, as well as Eloy, Ramses came from Hannover.
"La Leyla" is Ramses's debut album originally released in 1976
and able to sell about 20.000 copies. I think all the people who bought
the vinyl got a full satisfaction.
This album sounds as a clever mixture of german classic symphonic rock and
more than a touch of british romantic prog.
The opener "Devil Inside" has this mixture at its best: this song
is full of satisfactory guitar and keys parts. I don't know why but my mind
goes to Marillion's "Grendel" as main comparison.
The title-track is pure flowing german prog, really melodic in Tibet and
Minotaurus vein, while "War" is the hardest side of Ramses music
thanks to a really hard hammond (a-la Deep Purple) all over the track. Besides,
singer Herbert Natho reaches some high notes as Ian Gillan used to do.
Finally, the melancholic "Someone Like You" shows again the british
prog sound of "Devil Inside" and, of course, the ghost of "Grendel"
appears again. Now, I'm sure that Marillion knew so well this album before
writing their mythical suite song.
If you are not content with the most famous symphonic rock german bands,
this great album could be the starting point to find a so rich underground.
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
me !!!