- Per riuscire
a comprendere al meglio questo quarto disco in studio dei Quidam, freschissimo
di pubblicazione, è necessario conoscere gli stravolgimenti di formazione
che il gruppo polacco ha dovuto affrontare nei suoi ultimi tre anni di vita
e che addirittura ne stavano compromettendo il proseguimento di carriera.
Prima la dipartita di un membro fondatore, il bassista Radek Scholl, poi
le improvvise ed inaspettate dimissioni della cantante storica Emila Derkowska,
seguite a ruota da quelle di Rafat Jermakow e di Damian Sikorski. Quest'ultimo
era da poco entrato nella band proprio per sostituire Radek Scholl che invece
raggiungerà per formare una nuova band, i Menski. (per ulteriori
approfondimenti, leggi
l'intervista)
"Surrevival" è qui a dimostrare che i Quidam sono riusciti
a superare queste grandi difficoltà, pur senza riuscire a nascondere
la sua natura di classico disco di transizione che li porterà, nel
prossimo futuro, a decidere quale direzione scegliere; nel frattempo, sono
sicuro che il disco non deluderà i vecchi fans del gruppo e riuscirà
pure a catturarne di nuovi.
Per non disorientare troppo i vecchi appassionati, è stato preservato
sia l'approccio sinfonico/romantico degli ultimi album sia la ricerca di
soluzioni strumentali raffinate e di grande gusto. Queste caratteristiche
sono evidenti nelle splendide "The Fifth Season", "Queen
Of Moulin Rouge" e nella suite conclusiva "Everything's Ended"
, ricche di sfumature, di echi orientaleggianti e di geniali soluzioni melodiche
talvolta soffici ed un po' jazzate, altre volte contraddistinte da una ritmica
di chitarra abbastanza robusta. In questo senso i tre brani menzionati rappresentano
il naturale proseguimento delle idee contenute nel bellissimo lavoro precedente
"The Time Beneath The Sky".
Da non sottovalutare poi la costante presenza del flauto di Jacek Zasada
come strumento che ricama, impreziosisce e conferisce il consueto tocco
folk al trademark Quidam, ma anche la voce ben impostata del nuovo arrivato
Bartek Kossowicz, costantemente a suo agio sia nei momenti più tirati
che in quelli più pacati; questi mi ricorda un po' Robert Amirian
con una migliore estensione vocale soprattutto nei momenti più rilassati
del disco ed in parte Alan Reed dei Pallas.
Come anticipato, c'è spazio anche per alcune novità, nate
verosimilmente dal desiderio di scrollarsi di dosso un passato a cui non
pensare troppo: le offre il brano d'apertura "Hands Off", il cui
riff di chitarra farebbe quasi presagire una virata decisa di tutto il disco
verso territori più duri ed in parte psichedelici così tanto
in voga in questo periodo. Il brano, infatti, suona abbastanza alla Porcupine
Tree anche se questa somiglianza non è in realtà una novità
assoluta, essendo presenti tracce analoghe anche nel disco precedente. E
poi c'è la title-track, una canzone essenziale, rock, molto radiofonica
e canticchiabile con un intrigante contrasto tra la chitarra impetuosa ed
il flauto che duettano nel finale.
I Quidam sono tornati in piena forma con un disco fra i migliori di questo
2005, una dimostrazione che a volte i problemi di formazione provocano solo
impercettibili effetti destabilizzanti.
- In order to have a
better comprehension of the latest and fifth Quidam studio album, it needs
to know the several changes of line-up this polish band had to face in the
last three years.
At the beginning Radek Scholl (bassist and founder member) left the band
followed by the quick and unexpected resignation of the singer Emila Derkowska
and soon after also Rafal Jermakow and Damian Sikorski left Quidam. (read
the interview to know more..)
The ninety-five percent of the bands would have stopped there, but "Surrevival"
is here to prove that Quidam survived.
It's clearly a stopgap album that keeps unchanged some features of their
previous stuff and adds some new interesting attitudes; so I think "Surrevival"
will appeal their old fans and will catch someone else.
You can find the old features inside "The Fifth Season", "Queen
Of Moulin Rouge" and the closing "Everything's Ended": beautiful
shadings, oriental echoes, clever melodic lines, sometimes mellow and jazzy,
sometimes hard-rocking. The flute of Jacek Zasada has often the leading
part and the good voice of the new-comer Bartek Kossowicz is always at his
ease in any situations (some of Robert Amirian and Alan Reed). "The
Time Beneath The Sky" is behind the corner here …
As told before, there's something new in Quidam sound: "Hands Off"
has a strong guitar riff all over the track together with a psychedelic
attitude in Porcupine Tree-vein. Then the title-track is essentially a rock
song and really singable with an intriguing contrast between the hard-edged
guitar and flute.
Quidam is back with one of the most appreciated (by myself) and recommendable
album this year. "Surrevival" is the living proof that line-up
troubles are not always harmful.
Luca
Alberici