QUIDAM
SURREVIVAL (2005)

POLAND
GENRE: PROG
LABEL: ROCK SERWIS
WEBSITE: Official Quidam
REVIEWED: 2005 JULY 15TH
RATING: 80/100

 

Per riuscire a comprendere al meglio questo quarto disco in studio dei Quidam, freschissimo di pubblicazione, è necessario conoscere gli stravolgimenti di formazione che il gruppo polacco ha dovuto affrontare nei suoi ultimi tre anni di vita e che addirittura ne stavano compromettendo il proseguimento di carriera. Prima la dipartita di un membro fondatore, il bassista Radek Scholl, poi le improvvise ed inaspettate dimissioni della cantante storica Emila Derkowska, seguite a ruota da quelle di Rafat Jermakow e di Damian Sikorski. Quest'ultimo era da poco entrato nella band proprio per sostituire Radek Scholl che invece raggiungerà per formare una nuova band, i Menski. (per ulteriori approfondimenti, leggi l'intervista)
"Surrevival" è qui a dimostrare che i Quidam sono riusciti a superare queste grandi difficoltà, pur senza riuscire a nascondere la sua natura di classico disco di transizione che li porterà, nel prossimo futuro, a decidere quale direzione scegliere; nel frattempo, sono sicuro che il disco non deluderà i vecchi fans del gruppo e riuscirà pure a catturarne di nuovi.
Per non disorientare troppo i vecchi appassionati, è stato preservato sia l'approccio sinfonico/romantico degli ultimi album sia la ricerca di soluzioni strumentali raffinate e di grande gusto. Queste caratteristiche sono evidenti nelle splendide "The Fifth Season", "Queen Of Moulin Rouge" e nella suite conclusiva "Everything's Ended" , ricche di sfumature, di echi orientaleggianti e di geniali soluzioni melodiche talvolta soffici ed un po' jazzate, altre volte contraddistinte da una ritmica di chitarra abbastanza robusta. In questo senso i tre brani menzionati rappresentano il naturale proseguimento delle idee contenute nel bellissimo lavoro precedente "The Time Beneath The Sky".
Da non sottovalutare poi la costante presenza del flauto di Jacek Zasada come strumento che ricama, impreziosisce e conferisce il consueto tocco folk al trademark Quidam, ma anche la voce ben impostata del nuovo arrivato Bartek Kossowicz, costantemente a suo agio sia nei momenti più tirati che in quelli più pacati; questi mi ricorda un po' Robert Amirian con una migliore estensione vocale soprattutto nei momenti più rilassati del disco ed in parte Alan Reed dei Pallas.
Come anticipato, c'è spazio anche per alcune novità, nate verosimilmente dal desiderio di scrollarsi di dosso un passato a cui non pensare troppo: le offre il brano d'apertura "Hands Off", il cui riff di chitarra farebbe quasi presagire una virata decisa di tutto il disco verso territori più duri ed in parte psichedelici così tanto in voga in questo periodo. Il brano, infatti, suona abbastanza alla Porcupine Tree anche se questa somiglianza non è in realtà una novità assoluta, essendo presenti tracce analoghe anche nel disco precedente. E poi c'è la title-track, una canzone essenziale, rock, molto radiofonica e canticchiabile con un intrigante contrasto tra la chitarra impetuosa ed il flauto che duettano nel finale.
I Quidam sono tornati in piena forma con un disco fra i migliori di questo 2005, una dimostrazione che a volte i problemi di formazione provocano solo impercettibili effetti destabilizzanti.
In order to have a better comprehension of the latest and fifth Quidam studio album, it needs to know the several changes of line-up this polish band had to face in the last three years.
At the beginning Radek Scholl (bassist and founder member) left the band followed by the quick and unexpected resignation of the singer Emila Derkowska and soon after also Rafal Jermakow and Damian Sikorski left Quidam. (read the interview to know more..)
The ninety-five percent of the bands would have stopped there, but "Surrevival" is here to prove that Quidam survived.
It's clearly a stopgap album that keeps unchanged some features of their previous stuff and adds some new interesting attitudes; so I think "Surrevival" will appeal their old fans and will catch someone else.
You can find the old features inside "The Fifth Season", "Queen Of Moulin Rouge" and the closing "Everything's Ended": beautiful shadings, oriental echoes, clever melodic lines, sometimes mellow and jazzy, sometimes hard-rocking. The flute of Jacek Zasada has often the leading part and the good voice of the new-comer Bartek Kossowicz is always at his ease in any situations (some of Robert Amirian and Alan Reed). "The Time Beneath The Sky" is behind the corner here …
As told before, there's something new in Quidam sound: "Hands Off" has a strong guitar riff all over the track together with a psychedelic attitude in Porcupine Tree-vein. Then the title-track is essentially a rock song and really singable with an intriguing contrast between the hard-edged guitar and flute.
Quidam is back with one of the most appreciated (by myself) and recommendable album this year. "Surrevival" is the living proof that line-up troubles are not always harmful.

Luca Alberici