I fedelissimi fans
dei Finisterre e dei progetti Hostsonaten e La Maschera Di Cera sono soprattutto
grandi ammiratori di Fabio Zuffanti, della sua fertile vena creativa e della
sua profonda ed ampia concezione della musica.
Ebbene, sospinti dall'alta considerazione nei confronti dell'artista genovese,
si potrebbe arrivare a dare un senso anche a questa sua nuova creatura dal
suggestivo nome di Quadraphonic. Tuttavia "Il giorno sottile"
è il classico disco che non t'aspetti, che sembra non cominciare
mai, è un album d'ambientazione ma che non descrive nulla di veramente
definito, è "sottile" proprio come il suo titolo e lo si
trova sospeso in una dimensione quasi irreale, ipnotica e senza contorni.
Anche la realizzazione grafica del cd è lo specchio fedele del suo
contenuto scarno ed impercettibile, un nebbioso contrasto di bianco e di
grigio che fa da sfondo ai titoli dei 7 frammenti che lo compongono.
Un artista New Age avrebbe certamente donato sembianze musicali più
nitide ma anche più prevedibili ad una pioggia persistente, ad una
stanza piena di luce, alle gelide acque di qualche fiume ed alla verginità
di sentieri non ancora battuti. Ma Fabio Zuffanti non è un artista
New Age ed ha voluto persino tenersi lontano dalle melodie più ortodosse
degli Hostsonaten per ipnotizzarci con una liquidità senza precedenti,
con una totale assenza di forme e dove anche il silenzio assume la sua importanza.
Quindi accantonate per un istante gli echi pastoral-progressivi e più
convenzionali degli altri progetti perché il rischio di rimanere
delusi di questo nuovo parto zuffantiano sarebbe troppo elevato.
Insomma, va riconosciuta ed applaudita la dimensione artistica ad angolo
giro di Fabio che lo porta anche a scelte coraggiose come questa, ma sono
anche costretto, mio malgrado, a confinare l'universo sottile ed indefinito
dei Quadraphonic in quella categoria di lavori troppo difficili da giudicare
e troppo minimalisti da mandar giù come un boccone gustoso.
The closest fans of
Finisterre, Hostsonaten and La Maschera di Cera are mainly Fabio Zuffanti's
creativeness admirers and they bought his new project called Quadraphonic
for sure.
But I'm also compelled to warn everybody about "Il giorno sottile"
and its strange attitude. It's very different from any other Zuffanti project,
it's deeply ambient and "Thin" just like the title. Seven unreal
and hypnotic fragments of music, no matter with Hostsonaten and very far
from Finisterre stuff.
"Il giorno sottile" is unshaped and liquid: silence has its importance
too. A New Age artist would have given us a different description of a persistent
rain ("La pioggia continua"), of a room full of light ("Stanza
di luce") and of a river's cold waters ("Acque gelide").
But Fabio is not a New Age artist, his view of music is wider and more complex.
Too brave and difficult to be rated.