PORCUPINE TREE
DEADWING (2005)

UK
GENRE: PROG
LABEL: LAVA
WEBSITE: PT official
REVIEWED: 2005 JUNE 17TH
RATING: 90/100

 

L'attesa è finita ed è stata ben ripagata: "Deadwing" è il nuovo album dei Porcupine Tree e per adesso l'unico candidato credibile al successo come miglior album del 2005.
L'evento è di quelli che fanno parlare di sé ed infatti i forum specializzati sono tuttora invasi dalle più svariate considerazioni riguardanti il disco: dal fan storico che accusa il gruppo di una svolta troppo metallica al più integralista che storce il naso di fronte ad alcune trovate poppeggianti, per finire con l'appassionato dell'ultimo minuto che li vorrebbe ancor più acidi, moderni e più affrancati dalla psichedelia degli ormai lontani delerium years.
Beh, qualcuno diceva che l'importante è che si discuta: io personalmente reputo "Deadwing" un gran bel disco, fiero di esibire i suoi muscoli sviluppati in occasione di "In Absentia" (anche se non parlerei proprio di svolta metal) ma per nulla intimorito dalla tentazione sia di guardare avanti che di recuperare alcune peculiarità del periodo d'oro "Stupid Dream"/"Lightbulb Sun" che personalmente temevo definitivamente abbandonate.
Le novità più appariscenti sono presenti nel brano omonimo di apertura, sempre in bilico tra la consueta psichedelia, un pizzico di elettronica e l'heavy rock moderno, cioè la sintesi perfetta delle attuali passioni musicali di Steven Wilson; ma anche l'emozionante e trascinante "Arriving Somewhere But Not Here" (per il momento la canzone dell'anno), con una parte centrale di chitarra in stile Bay Area anni ottanta che aggredisce con un tasso di potenza e compattezza mai raggiunti in precedenza dai PT.
Tutto il resto ricalca più o meno il copione che ci saremmo aspettati da un loro disco. "Lazarus" mostra la faccia più commerciale ed è un brano che Steven avrebbe potuto inserire nel disco omonimo dei Blackfield senza correre il rischio di snaturarlo.
Il singolo è per tradizione il brano meno brillante e purtroppo "Shallow" conferma ancora una volta questa triste consuetudine. Se a questo aggiungiamo la sola "Halo" (dura, diretta ma abbastanza anonima) otteniamo la brevissima porzione di disco meno brillante. Decisamente confortante.
Alle numerose lodi che senz'altro meritano devo però aggiungere anche la sensazione che talvolta il gruppo ripeta quanto già mostrato in passato: "Glass Arm Shattering" per esempio ripropone in maniera sorprendentemente identica le atmosfere liquide e sospese di "The Sky Moves Sideaways" pur non riuscendo a ripeterne la magia ed il potere avvolgente. "Start Of Something Beautiful" è una canzone meravigliosa, soprattutto grazie al suo break strumentale di pianoforte e chitarra che è un crescendo di grandi emozioni, ma non si può fare a meno di notare che la sua base ritmica di basso e batteria con cui la band di solito si spiana la via per il climax finale sa di già sentito, guarda caso proprio in "Stupid Dream".
E' chiaro che nei Porcupine Tree è in atto da qualche anno una graduale metamorfosi ma il marchio di fabbrica viene fortunatamente preservato e tramandato di disco in disco: "Deadwing" è un'altra splendida ed emozionante tappa di una delle formazioni più ispirate degli ultimi sei/sette anni.
"Deadwing" is the new Porcupine Tree album and at the moment the only actual candidate to the best album of 2005.
Yes, I think it's really wonderful, proud to show its muscles built three years ago when "In Absentia" was released (even if I wouldn't talk about a metal turning point) but not afraid both to watch straight ahead and sometimes to recover the sound of their golden period "Stupid Dream"/"Lightbulb Sun".
The most imporant news are inside the opening title-track always balanced between the usual psychedelic sound, a touch of electronic and a modern heavy metal in the foreground. Even the beautiful "Arriving Somewhere But Not Here" (my top track of 2005 at the moment) has a guitar break in the middle reminding me the Bay Area groups of the eighties.
All the rest follows faithfully what anyone would be expected from Porcupine Tree: "Lazarus" shows so much their most commercial side that Steve Wilson could have put this song into the Blackfield album.
"Shallow" confirms once more that the single is traditionally the worst track of a PT album and together with "Halo" is the only weak moment of "Deadwing".
This album certainly deserves all my praises although sometimes they tend to repeat themselves: for example "Glass Arm Shattering" reproposes the same liquid and psychedelic atmospheres of "The Sky Moves Sideaways" without creating the same magic sensations.
"Deadwing" is overall another exciting album coming from one of the most inspired bands of the last 5/6 years. Highly Recommended !!

Luca Alberici

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