- L'attesa è finita
ed è stata ben ripagata: "Deadwing" è il nuovo album
dei Porcupine Tree e per adesso l'unico candidato credibile al successo
come miglior album del 2005.
L'evento è di quelli che fanno parlare di sé ed infatti i
forum specializzati sono tuttora invasi dalle più svariate considerazioni
riguardanti il disco: dal fan storico che accusa il gruppo di una svolta
troppo metallica al più integralista che storce il naso di fronte
ad alcune trovate poppeggianti, per finire con l'appassionato dell'ultimo
minuto che li vorrebbe ancor più acidi, moderni e più affrancati
dalla psichedelia degli ormai lontani delerium years.
Beh, qualcuno diceva che l'importante è che si discuta: io personalmente
reputo "Deadwing" un gran bel disco, fiero di esibire i suoi muscoli
sviluppati in occasione di "In Absentia" (anche se non parlerei
proprio di svolta metal) ma per nulla intimorito dalla tentazione sia di
guardare avanti che di recuperare alcune peculiarità del periodo
d'oro "Stupid Dream"/"Lightbulb Sun" che personalmente
temevo definitivamente abbandonate.
Le novità più appariscenti sono presenti nel brano omonimo
di apertura, sempre in bilico tra la consueta psichedelia, un pizzico di
elettronica e l'heavy rock moderno, cioè la sintesi perfetta delle
attuali passioni musicali di Steven Wilson; ma anche l'emozionante e trascinante
"Arriving Somewhere But Not Here" (per il momento la canzone dell'anno),
con una parte centrale di chitarra in stile Bay Area anni ottanta che aggredisce
con un tasso di potenza e compattezza mai raggiunti in precedenza dai PT.
Tutto il resto ricalca più o meno il copione che ci saremmo aspettati
da un loro disco. "Lazarus" mostra la faccia più commerciale
ed è un brano che Steven avrebbe potuto inserire nel disco omonimo
dei Blackfield senza correre il rischio di snaturarlo.
Il singolo è per tradizione il brano meno brillante e purtroppo "Shallow"
conferma ancora una volta questa triste consuetudine. Se a questo aggiungiamo
la sola "Halo" (dura, diretta ma abbastanza anonima) otteniamo
la brevissima porzione di disco meno brillante. Decisamente confortante.
Alle numerose lodi che senz'altro meritano devo però aggiungere anche
la sensazione che talvolta il gruppo ripeta quanto già mostrato in
passato: "Glass Arm Shattering" per esempio ripropone in maniera
sorprendentemente identica le atmosfere liquide e sospese di "The Sky
Moves Sideaways" pur non riuscendo a ripeterne la magia ed il potere
avvolgente. "Start Of Something Beautiful" è una canzone
meravigliosa, soprattutto grazie al suo break strumentale di pianoforte
e chitarra che è un crescendo di grandi emozioni, ma non si può
fare a meno di notare che la sua base ritmica di basso e batteria con cui
la band di solito si spiana la via per il climax finale sa di già
sentito, guarda caso proprio in "Stupid Dream".
E' chiaro che nei Porcupine Tree è in atto da qualche anno una graduale
metamorfosi ma il marchio di fabbrica viene fortunatamente preservato e
tramandato di disco in disco: "Deadwing" è un'altra splendida
ed emozionante tappa di una delle formazioni più ispirate degli ultimi
sei/sette anni.
- "Deadwing"
is the new Porcupine Tree album and at the moment the only actual candidate
to the best album of 2005.
Yes, I think it's really wonderful, proud to show its muscles built three
years ago when "In Absentia" was released (even if I wouldn't
talk about a metal turning point) but not afraid both to watch straight
ahead and sometimes to recover the sound of their golden period "Stupid
Dream"/"Lightbulb Sun".
The most imporant news are inside the opening title-track always balanced
between the usual psychedelic sound, a touch of electronic and a modern
heavy metal in the foreground. Even the beautiful "Arriving Somewhere
But Not Here" (my top track of 2005 at the moment) has a guitar break
in the middle reminding me the Bay Area groups of the eighties.
All the rest follows faithfully what anyone would be expected from Porcupine
Tree: "Lazarus" shows so much their most commercial side that
Steve Wilson could have put this song into the Blackfield album.
"Shallow" confirms once more that the single is traditionally
the worst track of a PT album and together with "Halo" is the
only weak moment of "Deadwing".
This album certainly deserves all my praises although sometimes they tend
to repeat themselves: for example "Glass Arm Shattering" reproposes
the same liquid and psychedelic atmospheres of "The Sky Moves Sideaways"
without creating the same magic sensations.
"Deadwing" is overall another exciting album coming from one of
the most inspired bands of the last 5/6 years. Highly Recommended !!
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
me !!!