PILGRYM
PILGRIMAGE (2004)

UK
GENRE: PROG
LABEL: INDEPENDENT
WEBSITE: Pilgrym official
REVIEWED: 2004 JULY 4TH
RATING: 75/100
 

 

La copertina di un disco è spesso lo specchio fedele del suo contenuto musicale. Questa di "Pilgrimage", disco d'esordio dei britannici Pylgrim è coloratissima ed attraente con tanto di vascello a vele spiegate, un tempio sullo sfondo, alcuni simbolismi ed un logo dalle sembianze medioevali. Neo-progressive romantico con tracce invadenti di folk progressivo è stata la mia sentenza; e poi sono pure inglesi, ho pensato. Invece no ! Andy Wells e Tony Drake ci propongono un buonissimo album di rock pomposo dominato dal suono delle tastiere e quindi da atmosfere ariose e confortevoli ma non catalogabili come erroneamente avevo pensato. L'apertura affidata a "Circus Of The Absurd" ha qualcosa del John Wetton solista ma con qualche grammo di peso specifico in più; questo accostamento si presenta qualche traccia più avanti in "Black Sun". "Ghosts Of Years" e "Believe Me Now" sono discrete ma troppo avulse dal contesto stilistico generale, perché decisamente più orientate ad un Aor/Westcoast sia negli arrangiamenti che nell'eccessiva linearità dei ritornelli. Per questo sembrano piuttosto ottime canzoni di Jay Graydon o di Stan Bush. Ma si va da un estremo all'altro, perché "Pilgrimage" tenta molto spesso di osare di più nel dare corpo a qualcosa di maggiormente complesso, più progressivo. "Perfect Universe p.2" è un ottimo brano impreziosito da un egregio lavoro di tastiere e chitarra che disegna spirali avvolgenti e sinfoniche. Anche "Song Of The Albatross" e "Reborn" vanno annoverate tra i brani migliori, il primo con un'atmosfera un po' jazzata, il secondo, per la cronaca l'unico brano dal vivo, esibisce una melodia malinconica e folky. La voce di Andy Wells è molto dotata e talvolta mostra una sporcizia blues che mi ricorda quella del cantante dei Toto.
Nel complesso un disco più che discreto, opera prima di una band che mi sembra alla ricerca di un'identita ancora indefinita, ma capace di deliziarci con brani di assoluta qualità.
The cd cover is often the reliable mirror of its musical content. The cover of "Pigrimage", the debut album by the british band Pilgrym, is so coloured and attractive with a war vessel, a temple in the background and finally a medieval logo. Mmmh I immediately thought of new progressive rock with some folk traces, also thinking they were from England. Wrong way !! Andy Wells and Tony Drake produced a delicious pomp and synphonic rock ruled by the sound of the keyboards with airy athomspheres. The opener "Circus Of The Absurd" and "Black Sun" are both good tracks: they have something of John Wetton solo stuff even if with more substance. Then the work shows two different faces: "Ghosts Of Years" and "Believe Me Now" are not bad, but too much Aor/Westcoast arranged with simple and so airy choruses in my opinion. The other extreme is when "Pilgrimage" tries to run to more complex and progressive lands : "Perfect Universe p.2" and "Song Of The Albatross" are my favourite tracks just for this reason. Also "Reborn" (recorded live) is another good track.
Overall, this is a piece of work deserving to be heard, even if I think the band is still searching for his right identity.

Luca Alberici

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