PHIDEAUX
DOOMSDAY AFTERNOON (2007)

U.S.A.
GENRE: PROG
LABEL: INDEPENDENT
WEBSITE: PHIDEAUX official
REVIEWED: 2008 MARCH 15TH
RATING: 90/100

 

A volte i desideri si avverano, anche quelli più intimi. Ho sempre apprezzato il grande eclettismo musicale di Xavier Phideaux, che è magicamente riuscito a far convivere le sue molteplici e dichiarate influenze musicali, realizzando ben sei dischi che strizzavano l’occhio agli appassionati di David Bowie, Pink Floyd, Genesis, eccc. Insomma, mondi diversi ed anche distanti tra loro.
Va da sé che ciascun ascoltatore abbia le proprie inclinazioni ed io ho sempre silenziosamente tifato affinché l’asse stilistico dell’artista americano si spostasse maggiormente su lidi rock sinfonici, soprattutto dopo aver avuto prova delle sue grandi capacità espressive in questo campo, evidenziate in due piccoli capolavori come “Beyond The Shadow Of Doubt” (da “Ghost Story”) e “Chupacabras”, tratta dall’omonimo disco.
Il desiderio che si avvera si intitola “Doomsday Afternoon” ed è il settimo sigillo della carriera di Phideaux. Un disco quasi perfetto nella forma, nella sostanza e, appunto, nell’inclinazione stilistica. Per l’occasione, Phideaux si è avvalso di un’orchestra di 15 elementi e di un paio di ospiti che (sarà solo un caso?) giustificano il timbro decisamente più sinfonico del disco: Matthew Parmenter dei Discipline alla voce su una manciata di brani e Martin “adesso ho più tempo libero”  Orford alle tastiere.
Il disco, che si compone di dieci tracce, è un concept album senza pause, da ascoltare tutto d’un fiato, con temi cari ai Pink Floyd, ai Genesis e debitore anche a certa musica classica. Un’opera monumentale per qualità di scrittura ed esecuzioni, emozionante e senza sbavature di alcun tipo.
“Doomsday Afternoon” è l’apice creativo della già nutrita discografia di Phideaux, una vetta che sarà alquanto difficile raggiungere di nuovo.
COMING SOON

Luca Alberici

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