PHIDEAUX
313 (2006)

U.S.A.
GENRE: ROCK
LABEL: INDEPENDENT
WEBSITE: PHIDEAUX official
REVIEWED: 2006 OCTOBER 15TH
RATING: 75/100

 

Il quarto disco di Phideaux, "313", riporta l'artista americano alle sonorità del suo primo disco solista "Fiendish", all'insegna cioè di una raffinatissima semplicità delle linee melodiche. Sarebbe fuorviante parlare di banali canzoni pop, ma è certo che le coraggiose esplorazioni che nei due dischi precedenti l'avevano portato a lambire i confini del rock sinfonico e del punk rock, si sono affievolite.
Ciò che rimane è quindi il Phideaux più diretto, meno stravagante ed imprevedibile, più spontaneo e quello certamente più fruibile. Ma ancor più importante dell'aspetto squisitamente stilistico è la sbalorditiva vena creativa che anche in questo disco magicamente lo accompagna.
"Rail Yard", "A Storm Of Cats", "Never Gonna Go" e "There's Only One Of You" sono canzoni che ci riportano indietro di ben quattro decadi e che suonano semplici, rotonde e confortevoli nella struttura ma ricche di arrangiamenti curatissimi e brillanti. Oltre agli strumenti più convenzionali, il gruppo utilizza un sitar elettrico, un mellotron ed un mini-moog che contribuiscono ad arricchire e nobilitare la miscela sonora.
Forse ho già avuto modo di sottilinearlo in passato, ma nello stile di Phideaux trovate un po' di tutto e nulla in particolare: un po' di country, di psichedelia e di pop elettronico anni ottanta; questa volta manca, o almeno qui è solo accennato, il lato più sinfonico che in passato gli aveva permesso di concepire autentiche gemme come "Beyond.." e "Chupacabras", ma chissà perché non se ne sente comunque la mancanza.
Assolutamente splendida e trascinante "Sick Of Me", dove la voce di Phideaux duetta con quella di Valerie Gracious, quest'ultima nuovamente al suo fianco come fu in "Chupacabras".
Si assiste ad un calo soltanto nel finale con l'accoppiata "Watching Machine" e "Run Singing Tiger", caratterizzate entrambe da un pop elettronico abbastanza scialbo.
"313" è un'altra prova maiuscola di un'artista che ancora una volta sembra voler superare le rigide barriere stilistiche lasciandosi andare ad una scrittura più semplice ma oggettivamente al disopra della media. Difficile veramente non rimanerne impressionati positivamente.
"313" is the fourth album by Phideaux. It brings back the american artist to the sound of his first solo album called "Fiendish". The Phideaux of "313" is maybe less eccentric and unpredictable than before but the most important thing is his never ending creative vein. Here you'll find always the same mix of different styles like country rock, psychedelic rock, electronic pop; the mix is really refined and full of particular sounds thanks to the use of an electric sitar, a mellotron and a mini-moog that sometimes come out.
"Rail Yard", "A Storm Of Cats", "Never Gonna Go" and "There's Only One Of You" are songs directly coming from the sixties or so they seem: they all sound simple and comfortable but absolutely brilliant.
I like this album even if it lacks of the symphonic attitude Phideaux showed in their previous albums: there are some floydian tastes but you won't find true symphonic gems as "Beyond Any Shadow Of Doubt" and "Chupacabras" certainly were.
In any case you won't miss them because you'll enjoy great music with the only exception of songs like "Watching Machine" and "Run Singing Tiger", both showing a quite weak electronic pop.
All In All, another good album from Phideaux that you must not miss
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Luca Alberici

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