- Il quarto disco di
Phideaux, "313", riporta l'artista americano alle sonorità
del suo primo disco solista "Fiendish", all'insegna cioè
di una raffinatissima semplicità delle linee melodiche. Sarebbe fuorviante
parlare di banali canzoni pop, ma è certo che le coraggiose esplorazioni
che nei due dischi precedenti l'avevano portato a lambire i confini del
rock sinfonico e del punk rock, si sono affievolite.
Ciò che rimane è quindi il Phideaux più diretto, meno
stravagante ed imprevedibile, più spontaneo e quello certamente più
fruibile. Ma ancor più importante dell'aspetto squisitamente stilistico
è la sbalorditiva vena creativa che anche in questo disco magicamente
lo accompagna.
"Rail Yard", "A Storm Of Cats", "Never Gonna Go"
e "There's Only One Of You" sono canzoni che ci riportano indietro
di ben quattro decadi e che suonano semplici, rotonde e confortevoli nella
struttura ma ricche di arrangiamenti curatissimi e brillanti. Oltre agli
strumenti più convenzionali, il gruppo utilizza un sitar elettrico,
un mellotron ed un mini-moog che contribuiscono ad arricchire e nobilitare
la miscela sonora.
Forse ho già avuto modo di sottilinearlo in passato, ma nello stile
di Phideaux trovate un po' di tutto e nulla in particolare: un po' di country,
di psichedelia e di pop elettronico anni ottanta; questa volta manca, o
almeno qui è solo accennato, il lato più sinfonico che in
passato gli aveva permesso di concepire autentiche gemme come "Beyond.."
e "Chupacabras", ma chissà perché non se ne sente
comunque la mancanza.
Assolutamente splendida e trascinante "Sick Of Me", dove la voce
di Phideaux duetta con quella di Valerie Gracious, quest'ultima nuovamente
al suo fianco come fu in "Chupacabras".
Si assiste ad un calo soltanto nel finale con l'accoppiata "Watching
Machine" e "Run Singing Tiger", caratterizzate entrambe da
un pop elettronico abbastanza scialbo.
"313" è un'altra prova maiuscola di un'artista che ancora
una volta sembra voler superare le rigide barriere stilistiche lasciandosi
andare ad una scrittura più semplice ma oggettivamente al disopra
della media. Difficile veramente non rimanerne impressionati positivamente.
- "313" is
the fourth album by Phideaux. It brings back the american artist to the
sound of his first solo album called "Fiendish". The Phideaux
of "313" is maybe less eccentric and unpredictable than before
but the most important thing is his never ending creative vein. Here you'll
find always the same mix of different styles like country rock, psychedelic
rock, electronic pop; the mix is really refined and full of particular sounds
thanks to the use of an electric sitar, a mellotron and a mini-moog that
sometimes come out.
"Rail Yard", "A Storm Of Cats", "Never Gonna Go"
and "There's Only One Of You" are songs directly coming from the
sixties or so they seem: they all sound simple and comfortable but absolutely
brilliant.
I like this album even if it lacks of the symphonic attitude Phideaux showed
in their previous albums: there are some floydian tastes but you won't find
true symphonic gems as "Beyond Any Shadow Of Doubt" and "Chupacabras"
certainly were.
In any case you won't miss them because you'll enjoy great music with the
only exception of songs like "Watching Machine" and "Run
Singing Tiger", both showing a quite weak electronic pop.
All In All, another good album from Phideaux that you must not miss.
Luca
Alberici
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