PANTOMMIND
SHADE OF FATE (2005)

BULGARIA
GENRE: PROG-METAL
LABEL:
WEBSITE: Pantommind official
REVIEWED: 2005 MAY 27TH
RATING: 80/100

 

In più di un occasione ho citato "Colour Temple", il primo album dei Vandenplas, come raro e straordinario esempio dell'incontro e della successiva compenetrazione tra l'heavy metal epico ed il progressive rock. Un disco che, insieme a pochi altri esempi, ha acceso veramente una luce in mezzo all'oscurità ed alla noia del progressive metal europeo, un genere che è rimasto sempre troppo ancorato alla tradizione metal e poco a quella progressiva. Per la cronaca la luce non è mai più stata riaccesa neanche dagli stessi Vandenplas con gli album successivi…..
Che siamo ad una svolta ? A giudicare da questo primo scorcio di 2005, sembrerebbe di si: prima l'ottimo esordio dei Novact ed ora quest'altra convincente prova (la seconda) dei Pantommind, un quintetto proveniente dalla Bulgaria.
"Shade Of Fate" mi ha proprio rievocato i fasti dei primi Vandenplas, cioè il medesimo approccio alla musica che sa fondere una solida struttura di chitarra metal, un ottima voce ed un preponderante lavoro di tastiere, sintetizzatori e pianoforte del bravo Sunny X.
Il disco è frizzante e dall'ascolto non particolarmente complesso: l'iniziale title-track ha un ottimo ritornello e sullo sfondo sfoggia il più classico progressive metal melodico per la più classica delle introduzioni. Ma è con la successiva "Follow Me" che cominciano ad emergere le sfumature che rendono i Pantommind un gruppo da elevare al di sopra della media delle prog-metal band in circolazione. Apertura di pianoforte alla Savatage seguita da belle trame di tastiere che fluidificano i riff di chitarra di Pete Christ.
"Closer To You" e "The Final Line" sono i potenziali singoli, brani diretti e molto melodici con un refrain azzeccatissimo ed una superlativa prova vocale di Tony Ivan.
A voler esser pignoli, qualche difetto lo si trova sempre: per esempio qualche episodio meno brillante come "Specastral" e "Knocking On My Door", oppure va rilevato che buona parte dei riff e dei solismi di chitarra non sono particolarmente innovativi, anzi spesso rispolverano i clichè del genere. Infine, sebbene il disco goda di una produzione decisamente all'altezza , il suono della batteria è un po' freddino e meccanico.
Mi accorgo solo ora che non mi capitava da molto tempo di addentrarmi in modo così approfondito fra le tracce di un disco progressive metal: il motivo è che i Pantommind hanno dimostrato di avere i numeri per esportare con successo la loro musica anche al di fuori dei confini bulgari e non mi stupirei di vederli inseriti, già la prossima estate, nel bill di qualche festival prog-metal europeo.
Many times I have talked about " Colour Temple", the first Vandenplas album, as unique and clever example of the best european progressive metal. Even Vandenplas couldn't repeat the same magic anymore and that's why I've never been so fond of this music genre.
Maybe I'm going to change my mind ? Maybe not, but these first months of 2005 already give us at least two interesting prog-metal works: Novact early this year and a new five-piece from Bulgaria called Pantommind.
I don't know if it may be called a turning-point, I only know that I like "Shade of Fate" very much. It has the same Vandenplas melodic approach to music that is a pleasant mixture of heavy guitar, a high-skilled voice and a large use of keyboards and piano played by Sunny X.
I think to have found just in keys and piano themes the main reason of my deep love for this album. Infact most of the guitar themes are well played but not so original and drums sound too much cold and mechanic. Finally Tony Ivan's voice is absolutely excellent.
All the tracks, more or less, can satisy, but my personal favorites are "Closer To You", "The Final Line" and "Follow Me", which represent the pulsing heart of Pantommind music. On the contrary, the weakest side is represented by "Specastral" and "Knocking On My Door".
This band from Eastern Europe has now the right passport to export his music out of bulgarian borders and I wouldn't be surprised if I will see the name Pantommind included inside the bill of a next summer Progressive Metal Festival. They'd deserve it !

Luca Alberici

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