Ritenete che
siano sufficienti 4 ascolti di un album, due dei quali con l'attenzione
necessaria per poter buttar giù una recensione? Forse sono pochi
ma vi confesso che non tremavo dalla voglia di saggiare ulteriormente questa
nuova prova degli svedesi Pain Of Salvation. Già in occasione della
recensione del loro precedente "The Perfect Element" le mie impressioni
non furono molto gratificanti e quindi ho accolto questo nuovissimo "Remedy
Lane" con una buona dose di scetticismo.
Musicalmente può considerarsi come la naturale prosecuzione di TPE,
ma ancor più complesso, più fitto e caotico. Toglie quasi
il respiro, invade la mente ed il corpo con scenari apocalittici ed è
un disco che non si riesce ad afferrare con le mani per prenderne il controllo.
Lasciamo perdere il mio disinnamoramento graduale per il prog-metal più
ruvido ed industriale dal quale mi tengo sempre più diligentemente
alla larga: a "Remedy Lane" ho voluto comunque avvicinarmi perché
con il disco precedente avevo conosciuto per la prima volta una band ricchissima
di potenzialità inespresse e capace, correggendo leggermente il tiro,
di portarci ovunque evitando dossi e buche fastidiose. Continuo a pensarla
così ma non riesco comunque ad amare questo disco ed addirittura
lo considero un passo indietro rispetto a quello precedente; faccio fatica
a farmi trasportare emotivamente da un sound sempre troppo pesante ed avarissimo
di aperture melodiche.
Solo con la penultima traccia"Second Love" i POS escono completamente
ed inaspettatamente dal seminato propinandoci un lentone quasi strappalacrime.
Mi viene un dubbio: il fatto che il disco sia piaciuto a molti, forse mi
avrebbe dovuto far riflettere su quanto l'allergia ad un genere musicale
come quello suonato dai POS, influenzi il mio giudizio negativo. Ma preferisco
andare per la mia strada ed ammettere candidamente che difficilmente riascolterò
l'album una quinta volta.
Do you believe that four listenings of an album are enough
to write a review? Maybe they aren't but I must admit I wasn't looking forward
to give "Remedy lane" another chance.
Musically, the new POS album is the natural follower of "The Perfect
Element p.2" but even more complex and harder. You already know I don't
like prog-metal very much but last year I appreciated some tracks of "TPE"
thinking about Pos as a band with good potentialities. Unfortunately "Remedy
Lane" is not a step ahead because I can't find any good songs inside:
it's too heavy, too industrial and hard to swallow.
I'm sure I won't listen to it a fifth time!!