ORESUND SPACE COLLECTIVE
IT'S ALL ABOUT DELAY (2007)

SWEDEN/DENMARK
GENRE: SPACE-ROCK
LABEL: TRANSUBSTANS
WEBSITE:
REVIEWED: 2007 JUNE 4TH
RATING: 80/100

 

Un gruppo di musicisti danesi e svedesi, amici di lunga data, che a turno attraversano l'Oresund Bridge per incontrarsi e suonare insieme, jammare e comporre la loro musica preferita. Da qui nasce il progetto Oresund Space Collective, con un ottimo album di esordio già all'attivo ed un altro, doppio, fresco di stampa sempre per la Transubstans records. Fate girare "It's All About Delay" e poi armatevi di un paio di cuffie con effetto surround ed anche di un po' di pazienza perché sarete aggrediti da 150 minuti di puro space-rock dilatato, condito di elettronica e di qualche inserto jazz e folk. Un genere che predilige le lunghe distanze e le improvvisazioni con i suoi brani che notoriamente stentano ad arrivare al dunque; insomma, due ore e mezza di durata sarebbero una sfida improba anche per un genere musicale più facilmente commercializzabile e non ritengo dunque azzeccata la scelta di pubblicare un doppio cd, non tanto per la presenza di scarti (del tutto assenti), è solo una questione di "sopportabilità" sulla lunga distanza.
Comunque i brani ed i motivi per cui essere soddisfatti anche di questo nuovo album ci sono tutti: l'iniziale "Rolling…" presenta il consueto accostamento tra le chitarre ruvide e la spazialità creata dai sintetizzatori. "Nebula 4747" e "Isle Of Mogens" puntano invece più sulla psichedelica atmosferica dei primi Pink Floyd con riferimenti cosmici tedeschi.
Gli altri brani che estrarrei da questo doppio cd per redigere la mia track-list ideale da ospitare su singolo disco sono l'ottima "Shaved Cortex" (molto vicina ai migliori Ozric Tentacles), "Pink Jumps In The Ring" e la splendida "In Her Majesty's Secret Saucer" dove gli Ozric tornano a farsi sentire. Il secondo dischetto contiene solo quattro brani ma decisamente più lunghi: la sinistra ed oscura "Jupiter Flyby (In Memory of Doug Walzer)" e "Chris Ice Sack" sono le mie favorite.
Inutile negarlo: "It's All About Delay" è senza dubbio un lavoro dedicato a veri appassionati del genere, ma ritengo che, se assunto rigorosamente a piccole dosi, sia in grado di allargare un poco di più i propri confini di pubblico. Inoltre, attualmente, ci sono pochissimi gruppi in grado di competere con la qualità messa sul piatto dagli OSC. Provare per credere !!
INTRODUCTION
After their first (and really strong) album, the OSC members have crossed the Oresund Bridge several times more. The result is a brand new double cd out now.
SOUNDS LIKE ...
Psychedelic space-rock, cosmic sounds and some jazz-folk traces. Hawkwind, Pink Floyd, Ozric Tentacles are the main influences.
POINTS OF INTEREST
Space-rock at its best, played like anyone else could currently play. There's a clever distribution of slow/atmospheric songs and more dynamic songs.
WEAK POINTS
I think a double-cd release is not a good choice but it's not absolutely a matter of quality because there are not bad tracks here.
FAVOURITE TRACKS
"Rolling"
"Isle Of Mogens"
"Shaved Cortex"
"Pink Jumps In The Ring"
"In Her Majesty's Secret Saucer"
"Jupiter Flyby (In Memory of Doug Walker"
"Chris Ice Sack"
RECOMMENDATION
High, no doubt, even if "It's All About Delay" is mainly dedicated to the true Space-rock fans.

Luca Alberici

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