ØRESUND SPACE COLLECTIVE
OSC (2005)

FINLAND/SWEDEN
GENRE: SPACE ROCK
LABEL: TRANSUBSTANS
WEBSITE: OSC official
REVIEWED: 2006 JANUARY 24TH
RATING: 75/100
 

 

Per quanti non ne fossero a conoscenza, l'Øresund Bridge è un ponte che unisce la Svezia e la Danimarca ed è considerata un'opera pubblica di grande importanza per gli scambi commerciali tra i due Paesi scandinavi. Consultando il sito della società che gestisce questa struttura, ho anche scoperto che nel corso del 2005 il traffico è aumentato del 13,7%, incremento dovuto - chissà - probabilmente al fatto che dall'aprile del 2004 alcuni musicisti danesi e svedesi hanno attraversato questo ponte con cadenza più o meno mensile per incontrarsi a turno a Malmö ed a København per improvvisare lunghe jam al'insegna dello space-rock psichedelico variamente contaminato. Da quando cioè sono nati gli Øresund Space Collective, un vero e proprio collettivo apparentemente aperto a qualsiasi collaborazione, tanto che al nucleo base composto da membri di Mantric Muse, Gas Giant e Bland Bladen si sono occasionalmente aggregati anche componenti degli ottimi Carpet Knights e dei Sgt. Sunshine.
Questo disco raccoglie proprio i frutti più succosi maturati nel corso delle jam citate sopra, sette composizioni strumentali di durata media decisamente elevata, accuratamente selezionate e registrate in maniera professionale.
L'introduzione è affidata alla liquida "Faked It All The Way", un brano un po' troppo evanescente, ma che in verità ha il solo scopo di sintonizzare l'ascoltatore sulla giusta lunghezza d'onda. Già con la successiva "Consumed By The Goblin" comincia a sprigionarsi tutto il potenziale del gruppo: immaginate gli Ozric Tentacles con meno chitarra e meno distorta, con meno effetti sonori strambi ma senza rinunciare alle contaminazioni orientaleggianti e reggae caratteristiche del gruppo inflese. È puro Space-rock, ben suonato e che ricalca alla perfezione gli stilemi del genere che impongono atmosfere spaziali ed ipnotiche, ritmo, effetti elettronici e tanto groove, senza che la noia riesca mai ad avere la meglio; le tastiere ed i sintetizzatori contribuiscono anche attivamente e non solo nella creazione delle atmosfere spaziali, la chitarra si produce in ottimi e prolungati assoli. Infine non va dimenticata l'ottima prova di Søren, batterista dallo stile pulito e mai banale.
"Falling Stardrops" e "Moonhead" tolgono il fiato, sono escursioni sonore ipnotizzanti ed allucinogene come lo erano i Porcupine Tree di "Voyage 34" mentre la conclusiva "Sundown" è forse l'unico episodio un po' fine a se stesso.
In chiusura segnalo che il gruppo sembra sostenere la politica della libera condivisione: infatti sul loro sito (www.oresundspacecollective.com) potete liberamente scaricare più di 30 ore di sessioni che la band ha effettuato nell'ultimo anno. La qualità sonora degli mp3 è buona ma non eccellente, per cui ritengo che la vostra conoscenza del gruppo debba obbligatoriamente passare attraverso l'acquisto di questo bel dischetto.
Øresund Bridge links Sweden and Denmark and it's rightly considered as a so important public service for the commercial exchanges between the two scandinavian countries. Maybe you're not interested about it, but I will tell you even more: on the Øresund Bridge website I read the traffic on the bridge increased of about the 13,7% last year and I think to know the reason why. Since the first months of 2004, some danish and swedish musicians have been crossing the bridge in turns to meet themselves in Malmo and København and improvise long space/psychedelic-rock jams. The Øresund Space Collective was just born this way, formed by members of Mantric Muse, Gas Giant and Bland Bladen with occasional contributions of Carpet Knights and Sgt. Sunshine musicians.
This eponymous album just picks up the most juicy fruits matured during those several jam sessions, seven instrumental long tracks very well recorded. "Faked It All The Way" is nothing more than an atmospheric introduction but the following "Consumed By The Goblin" starts to show the great potential of the band. Try to imagine Ozric Tentacles with less distorted guitar parts and less sound effects but with the same oriental echoes and reggae influence. That's pure Space-rock, very well played, full of hypnotic rhythms and groove.
"Falling Stardrops" and "Moonhead" will take your breath away with adventurous sound trips in the vein of the "Voyage 34" by Porcupine Tree. The ending track "Sundown" is maybe the most unuseful, with few interesting ideas to show.
Finally, the band seems to agree the file sharing : infact you can download for free tons of jams directly from their own web site (www.oresundspacecollective.com). The Mp3 quality is good but not excellent, so I think your OSC's knowledge should pass through the purchase of this very good cd.
The "Øresund Space Trip" has just begun: please, fasten your seat belts and free your mind !!

Luca Alberici

Have you a different point of view? Please write me !!!