NUOVA ERA
IO E IL TEMPO (1992)

ITALY
GENRE: PROG
LABEL: CONTEMPO
WEBSITE: NE official
REVIEWED: 2004 JULY 14TH
RATING: 85/100

 

Siamo agli inizi degli anni novanta ed il rock progressivo, reduce dalla rinascita dei primi anni ottanta e dalla parziale decadenza alla fine di questa decade, riprova a sollevare la testa, anche in Italia. I fiorentini Nuova Era non sono certo i portabandiera della scena italiana, ma nel 1992 realizzano "Io e il tempo", un album (il terzo) veramente sorprendente sia dal punto di vista compositivo che della qualità della registrazione. Il motore musicale dei Nuova Era è certamente Walter Pini, tastierista virtuoso ed appassionato dello stile di Keith Emerson, ed anche qui si sente. Ma il suo merito, in questo disco, è proprio quello di aver saputo frenare l'irresistibile impulso di esagerare con i virtuosismi emersoniani e contestualmente di aver attualizzato il suono delle sue tastiere ai dettami del più vicino neo-progressive rock anni ottanta. Ne è uscito quindi un album molto seventies e nello stesso tempo moderno e scorrevole. La suite omonima che apre il disco è stata scritta alcuni anni prima e rappresenta una delle pagine più cristalline che la scena prog italiana di inizio novanta abbia saputo esprimere. Corro il rischio di esagerare con certi giudizi, e quindi per smorzare vi dirò che il brano è un contenitore di ottime idee ma poco originali, comunque eseguite magistralmente da ciascun componente del gruppo. Walter, come già detto, alterna intelligentemente partiture più classiche ed impegnative a fughe più semplici (alla Mark Kelly per intenderci). Emergono chiaramente elementi di Banco, Pink Floyd ed anche Camel in occasione del dolce intervento di flauto verso la fine del brano. Un plauso particolare va attribuito ad Alex Camaiti, chitarra puntuale (anche se un po' troppo sporca in un contesto così sinfonico) e soprattutto voce molto bella ed espressiva. La seconda suite "Domani io vecchio" si attesta più o meno sui livelli di qualità della prima e conferma l'ottima vena compositiva che albergava dalle parti di Firenze in quegli anni. Ancora ottimi spunti, cambi di ritmo intelligenti e tutt'altro che forzati, sempre sotto l'attenta regia dei tasti d'avorio di Walter Pini; e di nuovo un'altra grande prova vocale di Alex - ma dove sei finito ?!? - Camaiti. L'unica differenza che ho riscontrato in "Domani io vecchio" rispetto alla prima suite è la scomparsa quasi del tutto delle influenze del prog d'oltremanica in favore di uno stile più nostrano, tipo Quella vecchia locanda ed Orme. Chiude il cd la traccia bonus "Nuova Era", una breve ballata folk strumentale, simpatica ma di marginale contorno al vero "core" del disco.
Per me, un lavoro che ogni amante di rock progressivo dovrebbe possedere e conservare gelosamente. Poi fate voi !!
In the earliest nineties, progressive rock begins to give new signs of life all around the world and in Italy, too. Nuova Era is not certainly the most important and well-known band in Italy but these five guys from Florence release "Io e il tempo" (their third album) in 1992, one of my favourite italian works so far. It's surprising how much this record is so well composed and recorded. Nuova Era's main composer and keyboardist Walter Pini is their guiding light; his approach to keyboards is very close to Keith Emerson style and here you can hear it ! However his main merit when he had played on "Io e il tempo" is just the overall lack of a too much complexity. So the album sounds seventies and at the same time modern and more neo-progressive. The eponymous opening suite is a beautiful piece of music, full of good ideas (even if not so original) and several changes of moods and rhythms. Here you can find some traces of Banco, Pink Floyd and Camel (listen to the mellow flute towards the end). I must underline the impressive performance of guitarist/singer Alex Camaiti: his guitar is always well played (even if sometimes too rough for a synphonic album) and his voice is really wonderful. The second suite "Domani io vecchio" is almost as good as the first one and for the same reasons; the only difference is a major italian style of melodic lines. Finally the bonus track "Nuova Era" is a so brief than superfluous medieval/folk song.
All the progressive rock lovers should have this album: please take my advice !!

Luca Alberici

Have you a different point of view? Please write me !!!