- Le cosiddette
"scene prog nazionali" nascono all'inizio degli anni 70 nei principali
stati europei con l'intento di emulare le gesta dei campioni inglesi che
per primi avevano gettato le basi della rivoluzione progressiva mondiale.
La succosa linfa britannica viene avidamente succhiata, ben assimilata e
rielaborata secondo il gusto e la tradizione musicale soprattutto di paesi
come Germania, Italia e Francia, dando vita a diverse correnti, sottogeneri
e sottobranchie del prog.
Tra queste, la scena tedesca capitanata da Novalis, Anyone's Daughter, Grobschnitt,
Eloy e da una miriade di gruppi minori (ma solo per quantità di dischi
incisi) è quella che personalmente preferisco, perché ha saputo
sviluppare un suono particolarmente sinfonico, romantico e spaziale, più
classico anche se forse più derivativo e meno originale di quello
francese ed italiano.
L'avventura dei Novalis inizia nel 1973 con la pubblicazione di "Banished
Bridge", all'insegna di uno smisurato amore per lo space-prog:
l'esordio, tuttavia, si dimostra un contenitore ricco di buone promesse
ma ancora privo di contenuti veramente all'altezza della fama che sapranno
costruirsi solo successivamente. I momenti migliori di questo album, che
tra l'altro batte ogni record in fatto di semplicità di confezionamento
(in barba alle tradizioni prog), si trovano nella lunga title-track iniziale,
ricca di atmosfere spazial-psichedeliche ed ipnotiche alternate a fughe
sinfoniche che li avvicina ai Pink Floyd di "Ummagumma". Le successive
"High Evolution", "Inside Of Me" e soprattutto "Laughing"
non sono certo da buttare ma non danno mai la sensazione di raggiungere
livelli creativi soddisfacienti. Comunque un discreto esordio nel complesso.
Ma è l'uscita del successivo omonimo album ("Novalis"
1975) che cancella subito qualsiasi dubbio sulle capacità
artistiche della band tedesca. Se può sembrare irrilevante la scelta
di passare dall'inglese alla meno fluida e meno musicale lingua madre, assolutamente
determinante è il cambiamento di direzione musicale che li porta
ad un sinfonismo ed a una maggiore orecchiabilità molto vicina ai
Camel periodo "Mirage" ed a qualcosa dei Genesis.
E' un disco certamente meno sperimentale ma più agevolmente etichettabile
del suo predecessore ed è anche oggettivamente più affascinante:
la svolta è subito evidente con l'attacco di tastiere di "Sonnengeflecht"
(che 4 anni dopo i connazionali Epidaurus del grandissimo "Earthly
Paradise" saccheggeranno senza tanto rispetto). Grande melodia e varietà
di situazioni.
La spazialità e la ricerca dell'atmosfera tipicamente floydiana (un'altra
delle loro principali influenze) è ancora presente in "Impressionen"
impreziosita da una rielaborazione della quinta sinfonia di Bruckner. Ma
tutte le tracce hanno veramente un qualcosa in più, una maggiore
sostanza che consente di apprezzare l'album nella sua totalità.
Insomma è un bel disco, forse il vero punto di partenza della carriera
dei Novalis (ed il fatto stesso che il gruppo abbia deciso di non dargli
titolo sembra darmi ragione) e senza dubbio uno di quei lavori fondamentali
per scoprire e capire la grande musica che contraddistingueva la scena tedesca
nel corso degli anni '70. Da avere !!
- The so-called "national prog scenes"
were born aiming to emulate the british prog revolution, where everything
started at the end of the sixties. Germany, Italy and France more than other
countries learnt the lesson very well and developed the same influence in
quite different ways.
German prog is absolutely my favourite (though I'm Italian) because it could
develop a very unique sound, synphonic, romantic and very spacey.
Novalis is one of those german bands I really liked: they started back in
1973 with "Banished Bridge", a kettle of good promises but still
lack of unforgettable music. Despite of prog traditions the cd cover is
poor and simple and here you can find the highest peak in the long title-track
full of spacey-psychedelic atmospheres, very close to early Pink Floyd ("Ummagumma").
On the contrary "High Evolution", "Inside Of Me" and
"Laughing" never give me the sensation to reach the same quality.
Novalis started seriously with the following eponymous album: if it's totally
slight their choice to sing the lyrics in german, it's absolutely determinant
the change of music direction toward a more synphonic and romantic progressive
rock, I mean much closer to Camel and Genesis sound.
"Sonnengeflecht" keys intro (4 years later Epidaurus will copy
it) is a great synphonic track with a romantic attitude never heard before
from Novalis.
It's really a monumental album from start to end: "Impressionen"
has a floydish sound with a great use of organs, mellotrons and bass.
I truly consider it as the actual Novalis debut album (I think the band
agreed 'cause they didn't give it a title) and an essential step to understand
the shining prog scene in Germany across the seventies.
But te most important thing is that this wonderful story didn't stop here.
Luca
Alberici