NOSOUND
SOL29 (2005)

ITALY
GENRE: PROG
LABEL: INDEPENDENT
WEBSITE: Nosound Official
REVIEWED: 2005 SEPTEMBER 17TH
RATING: 75/100

 

Si sa che a Roma i Porcupine Tree sono una vera istituzione e non a caso è proprio nella capitale che ha preso forma la miglior formazione tributo del gruppo inglese. Il suo fondatore, Giancarlo Erra, si è poi messo in proprio sotto il monicker di NoSound, cominciando a scrivere materiale proprio ed arrivando ad autoprodursi (con l'ausilio del solo Alessandro Luci al basso) un disco d'esordio intitolato "Sol29".
Giancarlo è certamente un fan dei Pink Floyd, dei Porcupine Tree e dei No Land, ma dubito lo sia altrettanto degli ultimi due dischi di Steven Wilson: non fatevi dunque ingannnare dalle generiche comparazioni dei Nosound con la musica dei PT perché in "Sol29" non troverete neanche l'ombra delle frequenti schitarrate di "In Absentia" e di "Deadwing", semmai solo quelle più discrete di "Signify" o dei Blackfield. La sua forte derivazione si ferma, cioè, agli episodi più acustici, strumentali e psichedelici degli inizi del porcospino.
Io adoro "quei" Porcupine Tree, adoro "quei" Pink Floyd (da cui, peraltro, tutto ha preso forma) ed in generale adoro i ritmi blandi e cadenzati, le melodie malinconiche, meditative e cariche di atmosfera. Infine, adoro il cantato soffuso e sofferto.
Quindi, pur rilevando con onestà intellettuale che i Nosound dimostrino (per ora) di cercare molto poco una loro dimensione personale, adoro anche "Sol29" e tutta la magia che è capace di sprigionare. E' difficile rimanere insensibili al magnetismo di "The Moment She Knew" che ricalca così bene la formula wilsoniana dei tempi più remoti, fatta di un avvio soffuso e di un successivo ritmo lento e cadenzato ; poi il brano cresce d'intensità, accumula potenziale per raggiungere il suo sfogo liberatorio con un assolo di chitarra che fa lievitare la composizione.
Ma una formula ampiamente sfruttata non significa che si cada nel banale e nel ripetitivo: così anche le splendide "Overloaded", "Idle End" e "The Broken Parts" (quest'ultima mi ricorda molto i Root di David Kendall) sono state plasmate nella stessa maniera dimostrando di possedere una serie di spunti molto stuzzicanti che invogliano al riascolto immediato.
Questo aspetto musicale certamente più convenzionale ed orecchiabile è affiancato da brani di raccordo come "Waves Of Time", "The Child's Game" e la conclusiva traccia omonima, dove la formula è differente, più minimalista, priva di una forma musicale dai contorni definiti ma certamente non meno ricca di fascino.
Non mi faccio influenzare dai complimenti che Giancarlo ha ricevuto dallo stesso Steven Wilson ma mi sento di condividerli avendo constatato di persona che "Sol29" è un disco di spessore e decisamente ispirato. Desidererei solo ascoltare una seconda prova che mi dimostri l'intraprendenza di imboccare una strada un po' più personale che possa - anche solo parzialmente - svincolare i NoSound da ingombranti quanto condivisibili paragoni "britannici".
Per adesso, un convintissimo applauso a Giancarlo.
Nosound is an italian project led by Giancarlo Erra, whose deep love (artistic) for Steven Wilson's music is well known.
I found on the web several comparisons of Nosound's first album "Sol29" to Porcupine Tree music, but, believe me, you won't find any trace of heavy guitar riffs and the overall hardness coming from "In Absentia" or "Deadwing".
Giancarlo is much closer to early Porcupine Tree, Blackfield and No-Man music.
Well, I like early Porcupine Tree (.. and everything related to Steven Wilson) and I like Pink Floyd (where everything started !!), so it's no use to say that I like this album.
"The Moment She Knew","Overloaded", "Idle End" and "The Broken Parts" are the best tracks: all these songs start in a quiet mood, then the feeling grows up to finally reach the perfect climax with a wonderful guitar solos.
That's the core music of Nosound but there's also something more: "Waves Of Time", "The Child's Game" and "Sol29" show a different formula made of minimalism, diluted music but not less fascinating.
"Sol29" is a beautiful work (even the cover-art is really impressive) and I think it deserve your careful listening.

Luca Alberici

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