NEXUS
METANOIA (2001)

ARGENTINA
GENRE: PROG
LABEL: RECORD RUNNER
WEBSITE: Nexus Official
REVIEWED: 2002 DECEMBER 5TH
RATING: 80/100
Fra il sempre più crescente numero di proposte progressive provenienti dal Sudamerica, gli argentini Nexus sono sicuramente i meno sudamericani. Mi spiego: la loro musica è più facilmente accostabile a quella di band come Landmarq ed Arena che a quella dei più vicini (geograficamente) Cast, Fragil, Iconoclasta e compagnia: in altri termini "Metanoia" è privo di qualsiasi elemento folk caratteristico del loro paese e poggia su basi solide costituite da un prog sinfonico abbastanza robusto e sempre puntuale nell'offrirci spunti altamente gratificanti.
L'unico elemento che tradisce la loro provenienza latina sono le liriche in lingua originale cantate dalla bravissima Mariela Gonzalez che a mio parere vince nettamente il confronto con le sue colleghe musicalmente più vicine. La sua voce è molto melodica, incisiva, puntuale e ben inserita nel contesto musicale.
Dopo un'introduzione strumentale, il disco entra nel vivo con "Metambo", una song alla "Subterranea" in termini di pomposità e magniloquenza e quindi in perfetto stile Iq.
Veramente notevole la prestazione di tutti i componenti del gruppo con particolare menzione nei confronti dei 2 veri motori pulsanti della band, il chitarrista e Lalo il tastierista.
Certamente non mancano difetti più o meno evidenti ed ingenuità varie: per esempio l'eccessiva durata del cd gioca un pò contro la valutazione nel suo complesso e l'ostinata insistenza di alcuni passaggi strumentali (palesi in "The World's Temptation" per esempio) rendono l'ascolto un po' pesante. Ma fortunatamente l'album riprende sempre quota.
"In The Hands Of God", oltre ad essere il brano + lungo con i suoi 15 minuti, è senza dubbio il vero highlight di "Metanoia". In questa lunga suite c'è un po' tutto ciò che caratterizza la loro musica: una vena prog-metal alla Arena, soprattutto nell'assolo di tastiere centrale ma anche un prog + classico e sinfonico come nell'assolo di chitarra finale che li avvicina ai Genesis della saccheggiatissima "Firth Of Fifth".
Siamo quindi al cospetto di un album maestoso ed importante, forse più adatto al mercato europeo e che profuma di genio ed inventiva, dove la pura esibizione di tecnica strumentale e la ricerca del motivo orecchiabile si sposano in completa armonia reciproca e rendono l'ascolto estremamente godibile.
Li aspetto con ansia alla conferma del secondo disco.
Molto bravi !!
Among the growing number of southamerican progressive bands, Nexus from Argentina are probably the less southamerican. I mean, their music is much closer to european prog than to southamerican. If Mariela Gonzalez hadn't sung with her native tongue, everybody could have confused Nexus for an european band. There aren't folk traces, latin warm sounds, so "Metanoia" is the perfect argentinian answer to Arena, Landmarq and Genesis music.
The above-mentioned Mariela Gonzalez sings very very well and in my opinion she absolutely wins the match against female prog colleagues.
After a short instrumental inroduction, the album starts very fast with "Metambo", very pompous and magniloquent: a good start very close to Iq "Subterranea".
No doubt about Lalo (keyboards) and the guitarist are Nexus leaders, main composers and main "Metanoia" actors.
"In The Hands Of God" let us listen to Nexus at their best: it's a long suite full of changes of mood and situation: sometimes closer to Arena, sometimes more classic (the final guitar solo reminds me Genesis "Firth Of Fifth")
Only few weak points: the cd is too long lasting and sometimes instrumental parts are quite boring (see "The World's Temptation").
A very tasteful and absolutely recommended new prog band.

Luca Alberici