- Una frettolosa catalogazione
della proposta musicale dei Nemo mi porterebbe a definirli un gruppo di
progressive-metal ma temo che sarebbe fuorviante e nello stesso tempo limiterebbe
le loro velleità artistiche. "Presages" è il secondo
lavoro del gruppo francese ed in effetti assomiglia ad un disco prog-metal
ma solo perché unisce l'onnipresente chitarra di JP Louveton a tratti
molto heavy (alcuni riff sono da NWOBHM) ad una architettura musicale decisamente
complessa e variegata. In realtà i Nemo si destreggiano abilmente
in un ambito molto meno standardizzato, molto meno prevedibile e tutt'altro
che noioso come buona parte dei dischi prog-metal degli ultimi anni; a questo
aggiungerei le buonissime capacità tecniche di cui sono dotati i
quattro musicisti, i sapienti arrangiamenti ed orchestrazioni ed un impressionante
agio nell'inserimento di numerose contaminazioni jazz. La lunga ed articolata
"La Dernière Vague" è un ottimo brano monopolizzato
da un chitarrismo che mi ricorda l'heavy metal inglese dei primi anni ottanta
ma infarcito di fraseggi ricamati e di trame tastierisiche mai banali; anche
il lavoro del bassista Benoit Gaignon si fa spesso notare ed apprezzare.
Comunque, a mio parere, è "La Mort Du Scorpion" che contribuisce
ad elevare i Nemo al di sopra della media: il brano è suddiviso in
tre parti e raggiunge il suo apice di creatività e di bellezza estetica
nell'episodio centrale "L'Oeil du Cyclope" dove la chitarra acustica
ed il pianoforte si esibiscono in un meraviglioso duetto dal sapore jazz-rock.
Il disco si conclude con i diciassette minuti abbondanti di "Les Nouvelles
Croisades" che mirano a tirare un po' le somme delle molteplici sfaccettature
dello stile dei Nemo; qui anche il drumming è notevole e le tastiere
innalzano il tasso progressivo a livelli molto elevati per poi restituire
nuovamente spazio al pianoforte jazzy.
Dunque, massima considerazione ed un attento ascolto sono ciò che
meritano i Nemo, un quartetto francese di cui, sono sicuro, sentiremo molto
parlare.
- "Presages"
is the second album by the french band Nemo. After the first few listenings
I think everybody could define it as a progressive-metal release, running
the risk of unpleasant misunderstandings. Besides this definition is restrictive
and doesn't describe Nemo's true aspirations, in my opinion. This great
album shows something more than a prog-metal attitude: it's not so standardized
and boring as many of the prog-metal efforts I recently listened to. The
JP Louveton guitar is often really heavy (reminding me the NWOBHM period),
the keyboards and piano work is absolutely stunning, especially when Guillaume
Fontaine put many jazzy contaminations. Finally the rhythmical section is
both strong and so clean. My favourite tracks are "La Dernière
Vague", "La Mort Du Scorpion" (wonderful is the second part
out of three, that is ""L'Oeil du Cyclope") and the 17 minutes
long "Les Nouvelles Croisades".
An inspired and fresh songwriting, some clever and lovely contaminations
and a good skillness are the main differences between the standard and the
upper-average inside the progressive-metal world. Do I have to say where
Nemo is ?? Recommended !!
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
me !!!