NEMO
PRELUDE A LA RUINE (2004)

FRANCE
GENRE: PROG-METAL
LABEL: INDEPENDENT
WEBSITE: NEMO official
REVIEWED: 2005 JANUARY 4TH
RATING: 75/100

 

Ho conosciuto e profondamente apprezzato la musica dei Nemo ascoltando "Presages", il loro secondo lavoro realizzato nel 2003. Ciò è avvenuto con qualche mese di ritardo rispetto alla sua uscita e quasi in concomitanza con la stampa del loro ultimo album "Prelude a la ruine". Avevo cioè appena terminato l'ascolto e la digestione (in verità immediata ed agevole) del primo che, a distanza di pochi giorni e con l'entusiasmo alle stelle, mi sono buttato a capofitto sul secondo.
Ebbene, "Prelude…" è innanzitutto un disco differente da "Presages", seppur non dal punto di vista del suo inquadramento stilistico, che era e rimane un progressive metal molto originale dalle intelligenti colorazioni jazz e contaminazioni sinfoniche. Piuttosto, in "Presage" erano presenti elementi che, mio malgrado, in "Prelude.." non ho più ritrovato: per esempio gli mancano la freschezza e l'istintività delle trame chitarristiche che sono meno imprevedibili ed appariscenti. Ed ancora, la vena jazz e la genialità delle tastiere di Guillaime Fontaine che in "Presages" si manifestavano in intermezzi strumentali deliziosi ed assolutamente unici, qui sono solamente accennate in "Les temps modernes", nella title-track, e nella suite che chiude l'album "Le monde à l'envers" che comunque, da sola, giustifica ampiamente l'acquisto dell'album. Questo non significa che siamo di fronte ad un passo falso dei cinque ragazzi francesi, che anche in "Eve et la genie du mal" solleticano il palato più morbido dei loro fans con un brano lento molto bello e toccante.
Quanto di negativo detto, quindi, non modifica l'enorme stima che nutro nei confronti dei Nemo, un gruppo di cui il progressive metal aveva assolutamente bisogno per evitare un'appiattimento che sembrava ormai conclamato.
Consigliato si, ma meno caldamente di quanto feci per "Presages".
Even if I'm not a good singer, I recently sang Nemo's praises after having listened (a little bit in late) to their second album "Presages" released in 2003. I had just finished listening to it that their new album "Prelude a la ruine" came out.
Well, first of all, I must say the new album is quite different from "Presages", though not from the musical point of view.
The music style is always a so original and exciting progressive metal with jazzy and symphonic touches but "Presages" had some beautiful elements I couldn't find here anymore. I mean, the guitar playing is not so unforseeable and fresh; then the Guillaime Fontaine's incredible jazz vein and overall creativity are only looked like here. "Les temps modernes", the title-track, "Eve et la genie du mal" and the final suite "Le monde à l'envers" are the songs where the rightest Nemo's attitude is still alive, and, believe me, these mentioned tracks are enough to justify the purchase.
All in all, "Prelude a la ruine" is not a false move by the five french guys: it's a recommendable album, but not so strongly as "Presages" was.

Luca Alberici

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