NAIKAKU
SHELL (2006)

JAPAN
GENRE: PROG
LABEL: POSEIDON
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REVIEWED: 2006 AUGUST 10TH
RATING: 70/100
 

 

"Shell" è un disco strumentale di un gruppo giapponese sotto contratto per la Poseidon. E' quindi il caso di aspettarsi un neo-prog melodico, un rock sinfonico od un moderno post-rock? Naturalmente nulla di tutto ciò ma neppure nulla di così facilmente etichettabile.
I Naikaku sono ufficialmente un duo (bassista e flautista) supportati da un batterista, due chitarristi (uno dei quali anche trombettista) ed un tastierista che si divertono a pescare dalle più svariate branchie del rock per creare miscele esplosive, anarchiche ed anticonformiste senza seguire percorsi prevedibili.
La prima parte del disco risponde bene a questa definizione in virtù di tre composizioni un po' bizzarre ed indefinibili sulle quali non mi sono soffermato se non in maniera superficiale. Il flauto è assoluto protagonista con un contorno di chitarre spigolose, ma spesso eccessive ed invadenti.
Il terzo brano, di cui vi risparmio il titolo perché è un mini-trattato sul significato della vita e della morte, è quello più pazzo, più imprevedibile e colmo di citazioni ben note ma nel contempo anche il meno riuscito.
E' nella seconda parte che la mia attenzione si è sovente soffermata su alcune armonie, su alcuni cambi di tempo interessanti, confermandomi che le velleità artistiche dei Naikaku sono molto serie; pur non volendomi sbilanciare con paragoni irriverenti od improponibili, sono convinto che gli appassionati della sperimentazione più o meno ardimentosa troveranno nei Naikaku ciò che cercano.
"Lethe" è un ottimo brano, sempre giocato sui dialoghi tra flauto e chitarra che si intrecciano su una base ritmica sostenuta da un gran lavoro di basso. "Shell" è il brano più prog in senso stretto dei cinque, ma nulla che fare con il sinfonico: le coordinate sono più orientate verso i vari Landberk, Anglagard e King Crimson, un po' oscuro con alcune contaminazioni space-rock e sempre l'onnipresente flauto a condurre le danze. La derivatività è a mille per alcune evidenti citazioni ma il brano "prende" nonostante i ripetuti assoli di chitarra vadano troppo per le lunghe nella porzione finale dei suoi sedici minuti.
Nessun dubbio: sinora "Shell" è la migliore uscita targata Poseidon del 2006.
"Shell" is an instrumental album by a japanese band under Poseidon records. Could we expect a melodic neo-prog, symphonic rock or modern post-rock album ? Nothing of it all but neither nothing of so simple to describe.
Naikaku is officially a duo (bass and flute) supported by a drummer, two guitar players (one of them also playing trumpet) and a keyboards player. As told, the're musically hard to describe, they managed to mix different branches of rock and progressive rock to create unpredictable blends of music.
The first half is not my favourite: flute is always the leading instrument with hard and invading guitars around him: the third track (I don't mention the title because it's a small poem about the meaning of life and death !!) is the most crazy, unpredictable, plenty of well-known quotations and, at the same time, not my favourite.
The second half is really worth of your attention: "Lethe" is a wonderful track, played around the dialogues between flute and guitars, very well supported by an impressive bass work.
"Shell" is the most progressive rock track, so close to King Crimson, Landberk and Anglagard teachings, a little bit dark with some space-rock touches.
No doubt: despite of the first half, "Shell" is the best Poseidon release of 2006, at the moment.

Luca Alberici

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