Devo essere sincero
ed ammettere che fino a poco tempo fa Michael Sciuto poteva anche essere
il fratello del mio macellaio. Ignoravo la sua esistenza e la sua attività
artistica finché ho letto una recensione entusiasta che dipingeva l’artista
ed il cd in questione come un ottimo esempio di Aor melodico. Me ne sono
naturalmente procurato una copia ed immediatamente non ho avuto dubbi sul
fatto che gli appassionati di band come Chicago non potranno che rallegrarsi
nell’ascoltare questo album dell’artista americano.
Il suono gode di una
produzione e di un arrangiamento di primo livello e si sente subito nell’iniziale
"Edge": basso molto pompato e tastiere ariose per il più classico
dei brani d’apertura . "Every Night I Wonder" prosegue sullo stesso
stile ma in chiave più malinconica ed ha il solo difetto di avere il refrain
alla lunga un pò noioso. "Our Love" è la prima delle 2 ballad
e contribuirà sicuramente alla fortuna commerciale dell’album grazie ad
un refrain difficile da dimenticare e di rara bellezza negli ultimi tempi.
In particolare in questa canzone Michael mi ricorda molto il George Michael
anni ’80.
"Human Race"
è il primo vero cedimento di qualità, chitarra robusta ma anche molto ripetitiva
e sottotono rispetto al resto. Ma la ripresa di quota è pressoché immediata
con "Art Of Love": grande la base ritmica con basso e chitarra
in grande evidenza e motivo principale molto catchy, si può certamente
considerare la vera candidata alla top song dell’album.
Insomma siamo di fronte
ad una piacevolissima rivelazione in campo pop-aor, un album molto easy,
da cui non ci si può attendere un nobile appagamento dei sensi ma con il
quale si potranno trascorrere bei momenti di puro relax mentale.