Raggiunto ormai il
quinto disco in studio, gli inglesi Mostly Autumn possono ormai essere considerati
senza timori di smentita come una delle realtà più importanti
ed affermate del folk progressivo europeo. Si sono guadagnati questa invidiabile
posizione proprio grazie ad una sapiente commistione tra prog melodico e
sonorità celtico-medioevali. La loro discografia ha sempre mostrato
una certa continuità stilistica ed una costanza di rendimento al
di sopra della media benché, tuttavia, non sia mai riuscita a nobilitare
se stessa con il cosiddetto capolavoro.
"The Lord Of The Rings" pur non infrangendo questa regola, è
senz'altro il loro lavoro più riuscito e maturo, perché oltre
ad esibire un tasso qualitativo superiore rispetto ai dischi precedenti,
la struttura di concept-album in cui si trova imbrigliato gli ha donato
una maggiore omogeneità e completezza.
Va anche sottolineato che la storia sottostante, ispirata al capolavoro
letterario di Tolkien, si presta magnificamente allo stile ed alla attitudine
musicale dei Mostly Autumn.
Maestosa è l'"Overture" iniziale che serve ad introdurre
le celestiali "Greenwood The Great" e "Goodbye Alone",
nelle quali Heather Findlay e Bryan Josh si alternano dietro al microfono.
Il flauto e la chitarra acustica sono sempre gli immancabili protagonisti
delle ambientazioni musicali create dalla band e sono di grande aiuto per
immergere l'ascoltatore nel contesto fiabesco e misterioso della "Terra
di mezzo". Poi si insinuano le sonorità medioevali alla Blackmore's
Night di "At Last To Rivendell" e, come già riscontrato
in passato, affiorano prepotenti le reminiscenze camelian-floydiane, più
o meno diffuse ma particolarmente evidenti nella soffice ed altamente evocativa
"Journey's Thought".
In definitiva, un disco di fattura più che buona, capace di far lievitare
ulteriormente la stima di chi i mostly Autumn già li conosceva ed
in grado di fare nuovo proselitismo fra tutti coloro che si nutrono di prog
melodico con predominanti inclinazioni folk. Consigliato.
This one is the fifth
studio album by the british prog-folk band Mostly Autumn, so it can be considered
as one of the leading reality of this kind of music. These guys earned this
popularity thanks to some really inspired albums even if they never were
able to write the so-called masterpiece. Their music is a constant mix between
melodic prog rock and celtic/medieval tunes: " (Music inspired by)
The Lord Of The Rings" doesn't break this rule, but I think it's the
most mature work so far. The story is obviously inspired by Tolkien's literature
(who doesn't know him ??) and I dare say that Mostly Autumn's music is absolutely
the best way to tell this story. The wonderful "Overture" is the
introduction to "Greenwood The Great" and "Goodbye Alone"
where Heather Findlay and Bryan Josh take turn behind the microphone. The
prog side of their sound takes inspiration (as I noticed in the previous
works) from Camel and Pink Floyd above all.
A pretty nice piece of work, professional, very well played and quite emotional.
But I recommend their whole discography…maybe I will write about it
in the future.