MOONGARDEN
THE GATES OF OMEGA (2001)

ITALY
GENRE: PROG
LABEL: MELLOW
WEBSITE: Moongarden official
REVIEWED: 2004 DECEMBER 26TH
RATING: 85/100

 

Partiti con un disco d'esordio all'insegna di un neo-prog di buonissima fattura ma anche ingenuo ed abbastanza standardizzato, i Moongarden hanno poi corretto il tiro con "Brainstorm Of Emptiness", un lavoro decisamente più maturo e vario musicalmente, sebbene ancora molto influenzato dalla scuola romantica inglese. Un' evoluzione stilistica graduale (anche se avvenuta in soli due album) che ha portato alla realizzazione del nuovo e doppio album "The Gates Of Omega", che sembra proprio rappresentare il disco della consacrazione per la band milanese. E' come se il loro istinto neo-prog degli inizi sia stato progressivamente filtrato con il setaccio di una maturazione artistica alquanto evidente. Gli echi e le reminiscenze dei gruppi a cui i Moongarden sono maggiormente devoti (Genesis, Marillion e Camel su tutti) sono ancora presenti ma sembrano più filtrati e soffusi.
"The Gates Of Omega" è un disco dalle raffinate melodie che si gioca le sue carte soprattutto sulla ricerca dell'atmosfera quieta, rilassante e sognante. Sebbene il disco sia doppio e tutti ne conosciamo le insidie, la stanchezza e la noia non prevalgono quasi mai sul desiderio di saggiare il brano successivo. Alcune tracce sono anche molto lunghe come "Home Sweet Home", che sprigiona nostalgia e tristezza sia dal punto di vista musicale che lirico: Cristiano Roversi tesse un tappeto soffuso ma predominante di tastiere sul quale si inserisce la calda e suadente voce di Luca Palleschi. Ne scaturisce un brano di indubbia bellezza estetica. La stessa "The Gates Of Omega" supera i 26 minuti ed è forse l'unico episodio che io avrei snellito tagliuzzando qualche minuto finale di quasi silenzio minimalista.
I pregevolissimi assoli di chitarra di Davide Cremoni in "Castle Of Sand" ed in "5 Years" non possono non ricordare lo Steve Rothery d'annata e quindi l'amore smisurato che i Moongarden provano nei confronti dei Marillion, anche quelli più recenti.
Un grande lavoro, il capolavoro firmato Moongarden, un gruppo italiano dal quale aspettarsi un futuro fatto di rock progressivo melodico di sublime qualità. Accetto scommesse …
The Moongarden story is a growing of inspiration and maturity. This italian band from Milan started with a neo-progressive debut album, full of nice melodies, though quite ingenous and too standardized; then "Brainstorm Of Emptiness" partially changed the way to a more mature and varied style. I think the new and double cd "The Gates Of Omega" is the highest peak of their musical adventure. This album is an exciting journey to the quietest and refined lands of atmospheric neo-progressive rock, a long lasting journey with sweet echoes and memories of those bands they were always been influenced by (Genesis, Marillion and Camel above all). Cristiano Roversi (keyboards) and Luca Palleschi (vocals) are the main actors on "Home Sweet Home": Cristiano weaves a mellow keyboards carpet where Luca's wonderful voice moves on. Besides the fine guitar solos of Davide Cremonini on "Castle Of Sand" and "5 Years" remind me the best Steve Rothery.
This is a double cd and everybody knows how dangerous can be a choice like this: on the contrary there are not any weak moments inside and all the songs easily flows one by one. A true masterpiece by Moongarden, an italian band from which we must wait for a future made of sublime melodic progressive rock. I'm ready to bet on them …

Luca Alberici

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