- Improvvisazione, virtuosismo e vivida ispirazione.
E' con questi tre termini che potrei sommariamente sbrigare la pratica di
commentare "Bestiario", il debutto ufficiale dei messicani Metaconciencia.
In verità esistono dal lontano 1996 principalmente come live act
senza tuttavia mai essere riusciti a debuttare con un disco in studio.
Avrete certamente intuito che non siamo al cospetto di un album facile perché
improvvisare non è cosa semplice ed ancor meno lo è per l'ascoltatore
mettersi in sintonia con il loro complesso universo musicale che trae evidente
ispirazione dai primi King Crimson e più recentemente dai Flower
King's (con questi ultimi hanno anche suonato dal vivo e jammato).
Ma i Metaconciencia hanno anche capito che una dimensione artistica di tale
livello va sempre messa a disposizione della composizione senza monopolizzarla
troppo: è per questo motivo che "Bestiario" è un
disco colto, stracolmo di contenuti e talvolta molto ostico, ma nello stesso
tempo dalla fruibilità assicurata. La contraddizione sembra palese
ma è proprio così. "Garhi" mette subito su un piatto
d'argento il prog strumentale molto variegato che li contraddistingue e
si ha subito la sensazione di essere partecipi di un 'esperienza sonora
matura e dai contenuti superiori alla media. E' d'uopo anche sottolineare
la presenza di sonorità calde e folkeggianti che ci ricordano la
loro provenienza messicana (in generale sudamericana) grazie soprattutto
al frequente utilizzo della chitarra classica che scandisce i tempi di buona
parte delle composizioni. In questo senso in alcuni passaggi di "Alh
84" mi ricordano il venezuelano Raimundo Rodulfo sia nel calore trasmesso
sia per le monumentali capacità tecniche dei 2 chitarristi (sì,
sono due) Ricardo Moreno e Francisco Estrada. Notevole è poi "Paradigma"
forse il mio brano preferito ed accostabile allo stile degli armeni Artsruni.
Il trittico finale composto dalla title-track, da "1899" e da
"Antarctica" (splendido il suo epilogo) è la porzione di
lavoro che li avvicina maggiormente alla complessità dello stile
dei Flower's kings e dove forse calcano troppo la mano con il virtuosismo
a scapito della fluidità delle trame musicali.
Ma nulla di compromesso sia chiaro: "Bestiario" si piazza tra
i miei dischi preferiti di questa seconda meta' del 2003…e non sono
mai stato un grande fan né dei Crimson né dei Flower Kings.
- Improvvisation,
virtuosism and great inspiration… and my review could finish right
here. "Bestiario" is the first Metaconciencia album even if they
started back in 1996. This mexican band is mainly influenced by King Crimson
and Flower King's music (who played live with as supportin act) but they're
from Mexico and so they brought the warmness, the wonderful colours and
tradition of their beautiful country into music.
"Garghi" let us immediately understand it won't be an easy listening:
the immense guitar playing of Ricardo Moreno and Francisco Estrada (yes
two guitar players) is really impressive. Usually I don't like music ruled
by exasperate technicisms, but don't worry it's not the case of Metaconciencia.
Each song is complex and sometimes hard to swallow but always ruled by a
good and enjoyable melody. I liked very much songs like "Alh 84"
and "Paradigma" (absolutely my favourite and close to Artsruni
music). In the last three songs, the title-track, "1899" and "Antarctica"
(wonderful the ending part) they reached the closest point to Flower's kings,
too hard and complex for me.
Anyway, "Bestiario" is one of my 2003 favourite albums and deserves
my high recommendation.
Luca
Alberici