- Negli ultimi mesi ho
avuto modo di conoscere due nuovi gruppi provenineti dall'Olanda, gli Us
ed i Knight Area ed in entrambi i casi ho sottolineato come la scena progressiva
olandese stesse imponendo la sua crescente qualità in ambito europeo.
A costo di annoiare chi mi legge, sono costretto a ripetermi in occasione
dell'uscita di "Touch Wood" dei Mangrove, band non proprio al
debutto discografico, avendo già registrato il cd demo "Massive
Hollowness" nel 2001 e precedentemente "Cold World" a nome
Brainstorm nel 1998, ma a me totalmente sconosciuta fino a ieri. Ancora
una volta le coordinate stilistiche sono quelle gia assaporate centinaia
di volte (Genesis in primis ma anche i più moderni Marillion ed Iq)
ma i nove brani proposti vengono eseguiti con raffinatezza e gusto che a
questo punto potrei definire come tipicamente olandesi. E' proprio di fronte
a dischi come questo che chiudo gli occhi volentieri sulla cronica mancanza
di originalità di cui anche i Mangrove sembrano essere affetti, ma
solo perché sull'altro piatto della bilancia giacciono composizioni
efficaci e decisamente gradevoli. L'apripista "Fatal Signs", "Help
Me", "Wizard Of Tunes" e "City Of Darkness" sono
i momenti più ispirati del lavoro, dove impressionano soprattutto
il tocco vellutato e la vena romantica del chitarrista Roland Van Der Horst,
che si cimenta anche dietro il microfono con buonissimi risultati ed il
tastierista Chris Jonker che dimostra di conoscere a memoria la lezione
impartita a suo tempo dai vari Mark Kelly, Martin Orford e Clive Nolan.
Insomma, con "Touch Wood" i Mangrove sono andati sul velluto,
nascondendosi dietro la sicurezza di uno stile ormai collaudato ed iper-sfruttato,
ma senza mai provocare sbadigli indesiderati o cadute di stile pacchiane.
Nel futuro, tuttavia, sarà auspicabile far convivere la loro buona
vena creativa con uno stile un po' più personale per assistere al
vero salto di qualità. Comunque bravi per adesso ed avanti così
!!
- In the last few months
I had the chance to know some interesting dutch bands as Us and Knight Area.
Reviewing their albums I underlined how much the dutch progressive rock
scene was getting one of my favourite in Europe.
I wouldn't like to annoy my readers but I must go over this subject. Mangrove
is another interesting dutch band to keep in mind especially if you're very
close to romantic progressive rock in the vein of Genesis, early Marillion
and Iq. "Touch Wood" is not just their debut having recorded "Cold
World" under the name of Brainstorm in 1998 and "Massive Hollowness"
three years later. Yes, there's nothing new under the sun and any way I
couldn't unsubscribed this point of view. Everything seems taken for granted
but I willingly close my eyes in front of a clear lack of originality if,
on the other side, I find emotionally, well written and well played songs
as "Fatal Signs", "Help Me", "Wizard Of Tunes"
and "City Of Darkness". Roland Van Der Horst has a velvety (not
"woody") touch and a so deep romantic vein when he plays his guitar;
he also sings quite well. Chris Jonker seems to have learnt the lessons
of keyboards-players like Mark Kelly, Martin Orford and Clive Nolan very
well.
Overall "Touch Wood" is a convincing album, although they have
preferred to hide themselves behind the safety of an inflated and not so
original style. I already know what to expect from them with the next album.
Go on this way !!!
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
me !!!