MALPRACTICE
DEVIATION FROM THE FLOW (2005)

FINLAND
GENRE: METAL
LABEL: SPINEFARM
WEBSITE: MALPRACTICE official
REVIEWED: 2006 MARCH 14TH
RATING: 55/100
 

 

Questi cinque ragazzi finlandesi si definiscono come convinti discepoli dei Dream Theater, dimenticandosi tuttavia che nella line-up della storica band americana figura un tastierista e che le tastiere rappresentano un elemento essenziale nella loro miscela sonora. Ebbene, nei Malpractice le tastiere sono totalmente assenti e sostituite da una seconda chitarra.
Se poi vogliono abusare del termine progressive-metal (come leggo nelle note accompagnatorie al cd) riferendosi ad una architettura abbastanza evoluta con diversi cambi di tempo e ritmo, posso anche accettarlo. Ma la mia impressione è che di heavy metal si tratti ed heavy metal rimanga, con una buona dose di melodia sia strumentale che vocale.
I riff di chitarra sono possenti ed aggressivi, riconducibili però più ai Royal Hunt ed ai Queensryche che ai Dream Theater. Tutti gli otto brani di "Deviation From the Flow" si fanno ascoltare senza particolare fatica, ma sono ahimè assai rari gli spunti di vero interesse che si elevino al di sopra di una media appiattita sul generico anonimato; citando proprio il titolo del disco, non si assiste mai ad una vera "deviazione dal flusso principale" che porti il gruppo verso lidi appena distanti da una musica fatta di riff chitarristici noiosi ed accompagnati dal solito ripetitivo tempo di batteria.
Nel complesso c'è veramente poco da salvare, anche immedesimandomi nell'appassionato di un genere che ormai da diversi anni ha ben poco da dire e che vivacchia sulla capacità di qualcuno (ma non certo i Malpractice) di trovare strade appena appena alternative.
These five finnish guys define themselves faithful Dream Theater disciples, maybe forgetting that the line-up of the US band features a keyboard player and keyboards are an essential component of their sound. The latest Malpractice album entitled "Deviation From The Flow" lacks of a keyboard player replaced by an additional guitar.
They also called their music progressive metal due to the several changes of mood and rhythm, but for me it's simply heavy metal, nothing more than a melodic and well-built heavy metal, though you should not read it as a negative point.
The guitar riffs are sometimes hard and aggressive, more in the vein of Royal Hunt and Queensryche than Dream Theater. Overall the album features a quite enjoyable listening but I can't find something really exciting, any kind of "deviation from the main flow". Strictly for heavy metal die-hard fans.

Luca Alberici

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