Magenta è il nuovo
progetto di un certo Robert Reed che i fans più attenti ricorderanno come
leader prima dei Cyan e poi dei Fyreworks. "Revolutions"
è un compendio molto esuriente di quanto presentato in passato dall'artista
britannico: la musica spazia proprio dal neo-prog più commerciale ed edulcorato
che caratterizzava i due album dei Cyan al prog sinfonico e più adulto dell'unica
testimonianza lasciata ai posteri come Fyreworks.
E’ inutile nasconderlo,
Robert Reed e compagni sono veri appassionati di prog britannico fine anni
70 e primi anni '80 e lo suonano a testa alta ( noterete sicuramente i toni
trionfalistici che accompagnano alcuni stacchi strumentali) ma anche con
passione genuina, diligenza e soprattutto tanto rispetto: non è un operazione
di barbaro saccheggio ma un immersione rispettosa e consapevole nelle radici
di questo genere, come spiega lo stesso Rob in una nota presente all’interno
del booklet dove ammette che la natura fortemente derivativa sia del tutto
intenzionale.
Troverete quindi chiari
riferimenti a Genesis, Marillion, Yes, Mike Oldfield e soprattutto ai Renaissance
per l’impostazione molto classica e sinfonica e per la presenza di Christina,
già apprezzata ai tempi dei Cyan, la cui timbrica vocale ricorda quella
di Annie Haslam.
Il cd è doppio e di
solito questo non depone a favore della bontà del disco, essendo io convinto
sostenitore delle piccole dosi dispensate nel tempo; è soprattutto a questo
che vanno ricondotti i miei dubbi dopo i primi assaggi di "Revolutions",
un album certamente ben fatto e ben suonato ma che alla distanza lascia
qualche strascico di stanchezza. A tal proposito vi consiglio di non ascoltare
i 2 cd in rapida successione ma di inframezzarci almeno un paio di album
preferibilmente non progressive. Nel complesso mi sento di dare una leggera
preferenza al secondo cd sul primo.
"The Plague"
è uno splendido esempio di neo-prog con un emozionante assolo di chitarra
rotheriana nel finale ed è a mio parere l'episodio più riuscito del primo
cd, mentre "Rememberance", "A New Life" e la conclusiva
"The Warning" sono i momenti migliori del secondo dischetto.
Non posso che consigliarvi
di aggiungere "Revolutions" alla vostra collezione ma non senza
ammettere che mi sarei aspettato qualcosa di più brillante.
Magenta
comes from England and represents the third music project led by Robert
Reed after Cyan and Fyreworks. The music clearly takes inspiration from
english symphonic and neo-progressive rock of late seventies and early eighties.
You'll find echoes of Genesis, Marillion, Yes, Mike Oldfield and Renaissance.
In
my opinion "Revolutions" is closer to Fyreworks than to Cyan:
it's a double cd and it's not very good to me 'cause usually I prefer shortest
works.
As
Robert explains with a note inside the booklet, the strong derivative nature
of this work is totally intentional, so don't waste your time to look for
the thousands of likeness with your favourite bands of the past.
I
liked the second cd more than the first one even if everywhere there are
some weak moments. My favourite tracks are "The Plague", "Rememberance",
"A New Life" and "The Warning".
I
recommend "Revolutions" but I must admit I would have expected
a better work.