- Avevo descritto l'esordio
dei Liquid Scarlet come una delle più interessanti uscite del 2004
e, non avendo nel frattempo cambiato idea, ho atteso il suo successore con
la tipica curiosità di chi sta cercando delle conferme.
E' trascorso solo un anno ed eccolo "II", un disco abbastanza
diverso dal precedente, innanzitutto perché è diminuito il
suo tasso progressivo, cioè quello che l'anno scorso aveva fatto
scomodare paragoni con i King Crimson ed i Landberk; di questi rimane certamente
traccia (vedi per esempio "Rhododendron"), ma la nuova direzione
intrapresa punta più decisa verso una maggiore libertà di
espressione al di fuori di canoni rigidi.
Da questa nasce probabilmente "The Carafe (Part II)", il brano
più lungo e da cui emerge l'ecletticità e l'inventiva del
gruppo svedese: un'apertura strumentale molto decisa con chitarre pesanti
ed echi crimsoniani lascia poi spazio ad un intermezzo di free jazz -blues
con voce roca e grande interpretazione di Markus Fagervall.
Rimane comunque un disco endemicamente nordeuropeo, cupo nelle atmosfere,
poco propenso ad un divertissement sonoro, ma in realtà leggermente
più caldo e confortevole del precedente, proprio come il colore giallo
scelto in sostituzione del bianco per affiancare il nero sulla copertina
del cd.
Il giallo è infatti il colore di "The Marriage Of Maria Braun",
che si dipana attraverso una melodia vocale beatlesiana morbida ed efficace;
ma è anche il colore di "Everywhere", un brano di jazz
d'atmosfera in linea con ciò che mi aspetterei anche dai norvegesi
Kvazar e di "Just Like You", un lamento per voce, violino ed archi
molto toccante sia musicalmente che liricamente. Infine "There's Got
To Be A Way To Leave" è una ballata di una tristezza forse eccessiva
che sconfina un po' troppo nel patetico e nel cinematografico.
Nel complesso, "II" è un disco non del tutto riuscito perché
un po' troppo frammentario e non sempre altamente ispirato, ma scoprendolo
pian piano non si potrà fare a meno di giudicarlo un lavoro più
evoluto e maturo, senz'altro meno "progressivo" in senso stretto,
ma non per questo meno valido.
- I had described the
Liquid Scarlet's debut cd as one of the most interesting release last year.
The second album is available now and I must say "II" brings something
new and different from the previous stuff, mainly for the lower "progressive"
rate level.
The new direction keeps some north-european prog clichees, like gloomy atmospheres
and an overall lack of pure entertainment ( see "Rhododendron")
but it doesn't give up to find a more freedom of expression. The results
are songs like "The Carafe (Part II)", a really strange track
due to its heavy introduction followed by a free jazz-blues interlude with
the rough voice by Markus Fagervall.
Going on with the comparisons, "II" is warmer and more confortable,
just like the yellow colour on the cover that replaced the white. Yellow
is also the colour of "The Marriage Of Maria Braun", strenght
of catching melodic vocal lines in Beatles vein, but also of "Everywhere",
"Just Like You" and finally "There's Got To Be A Way To Leave".
"II" is overall a good come-back by these swedish guys, not always
highly inspired, but certainly more mature in sounds and arrangements. Nice
job, again.
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
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