- I Leger De Main dei
fratelli Melissa, Chris e Brett Rodler pubblicarono due dischi intitolati
rispettivamente "Concept Of Our Reality" e "Second First
Impression" nella seconda metà degli anni novanta. A quasi un
decennio di distanza e dopo aver sviluppato nel frattempo altri progetti
artistici, i tre decidono di rimasterizzarli e ripubblicarli in questo doppio
cd intitolato "A Lasting Impression".
Stilisticamente i LDM si destreggiavano con efficacia in ambito Art-Prog
sinfonico pescando a piene mani dalla tradizione inglese di Yes e Renaissance,
la stessa fonte da cui più recentemente si erano abbeverati i Magenta;
e proprio con questi ho trovato le similitudini più evidenti. L'unica
personalizzazione apportata dai LDM è il tecnicismo esasperato dei
fratelli Rodler ed il loro frequente tendere verso un corposo progressive
metal di matrice statunitense che purtroppo talvolta sfocia in inutili rumorismi
(vedi "Silent Monster").
A bilanciare questi eccessi, peraltro non troppo abbondanti, troviamo la
splendida voce di Melissa Rodler che ai tempi qualcuno defini' con ragione
la Annie Haslam a stelle e striscie.
Da segnalare che sul primo cd sono presenti due graziose versioni acustiche
di "Crystal Fortune" e "Immobile Time".
Due buoni dischi che allora mi piacquero assai e che ancora oggi fanno la
loro bella figura; purtroppo temo che serviranno più a far conoscere
il gruppo ai meno attenti oppure a rinfrescare le idee ai loro fans piuttosto
che a prepararli ad un futuro terzo disco che a me, in tutta sincerità,
non dispiacerebbe affatto.
- Leger De Main was the
band of Rodler's brothers who recorded two albums called "Concept Of
Our Reality" and "Second First Impression" in the mid-nineties.
After ten years and having devolped new projects in the meantime, now Melissa,
Chris and Brett decide to re-remaster and re-publish both of them on a double-cd
edition called "A Lasting Impression".
LDM moved throughout the Art Symphonic Rock area, taking inspiration mainly
from Yes and Renaissance. Instead, if I should find a recent comparison,
my choice would be Magenta. Nevertheless I think that was only the basic
overall sound which they added their own personal touch to: the sound of
the guitars is heavier and sometimes the sound crosses the borders moving
towards the typical american progressive metal lands.
This LDM's stronger side of music is well balanced by Melissa, whose wonderful
voice was compared to Annie Haslam's one ten years ago: who told it was
right, for sure.
Well, I remember I loved both of these two albums and I'm sure they will
be appreciated also by the youngest prog fans.
If you want to know the truth, I would like to listen to a third LDM's album
but I'm afraid it won't happen ….
Luca
Alberici
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