LANDMARQ - SCIENCE OF COINCIDENCE (1998)

UNITED KINGDOM

GENRE: NEO-PROG

LABEL: SYNERGY

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REVIEWED: 2002 JUNE 2ND

RATING: 85/100

 

 

Raggiungere l’obiettivo del quarto album dopo aver deliziato i prog fans con 3 lavori bellissimi rappresenta certamente un invidiabile traguardo per chiunque. Ma i Landmarq non sono chiunque, soprattutto considerando la capacità dimostrata in passato di proporre melodie fresche, accattivanti e tipicamente neo-progressive.
"Science Of Coincidence" prosegue diligentemente e senza deviazioni il sentiero battuto dai precedenti lavori ma segna comunque una svolta nella loro carriera: non c’è più Damian Wilson (sigh !) a cui è subentrata Tracy Hitchings, amica e sostenitrice del gruppo da molto tempo. L’avvicendamento di cantante è considerato il cambiamento in assoluto più traumatico, ma sostituire un frontman come Damian che per carisma e capacità vocali è uno dei più ricercati e quotati della scena progressive è ancor più arduo: pur svolgendo più che dignitosamente la sua parte, Tracy non è stata in grado di colmare quella strana sensazione di vuoto che ho provato ascoltando l’iniziale title track. Forse è solo una questione di abitudine o forse ho amato talmente tanto il tre moschettieri Wilson/D’Rose/Leigh degli album precedenti, che l’abbandono anche di uno solo dei tre mi ha destabilizzato.
Va detto anche che nell’ambito più strettamente musicale ho notato un lieve cambio di direzione a favore di un progressive più morbido che concede meno spazio alle ritmiche sostenute di chitarra che invece avevano caratterizzato e distinto "The Vision Pit" come l’album più robusto.
La conclusiva "The Overlook" è senza dubbio il brano migliore dell’album: nella prima parte dominano atmosfere più classiche e cadenzate con uno splendido assolo di Uwe D’Rose (che in quest’occasione si traveste da David Gilmour). Tre perentori colpi d’orchestra danno il via alla seconda parte del brano decisamente più neo-progressive dove è Steve Leigh il protagonista con fughe di tastiere a ripetizione.
Ma non sono da dimenticare neanche "The Vision Pit" che riprende il bellissimo tema di "Hanblechia" del precedente album la cui durata di dodici e passa minuti è forse eccessiva e "Lighthouse" molto dolce con Tracy che da il meglio di se stessa. Fanno, tuttavia, da controaltare brani come "Summer Madness" e "More Flames For The Dancer" dove l’eccessiva orecchiabilità della prima e l’assenza di spunti interessanti della seconda mi confermano una band sempre in buona salute, che non ha scalfito la sua credibilità ma in leggera fase di appannamento.
Insomma, consideriamolo pure come l’album dell’assestamento e della riorganizzazione, sicuramente è il meno brillante della loro carriera.
I’m going to review one of my favourite neoprog bands of all times and I must keep it in mind. After 3 fantastic studio albums, now it’s the time of "Science Of Coincidence" which can be considered as a turning point for them: Damian Wilson left the band and Tracy Hitching replaced him. I can’t be happy of this change but I must say that Tracy does a very good job indeed. Landmarq strenght is music above all and the twins of wonder Leigh/D’Rose are still there.
This album contains one of the greatest songs they’ve ever written, "The Overlook", plenty of beautiful prog melodies but also a couple of weak songs like "Summer Madness" and "More Flames For The Dancer".
All in all a good album but the less enjoyable of their discography. In any case it’s recommended.

Luca Alberici