Raggiungere l’obiettivo
del quarto album dopo aver deliziato i prog fans con 3 lavori bellissimi
rappresenta certamente un invidiabile traguardo per chiunque. Ma i Landmarq
non sono chiunque, soprattutto considerando la capacità dimostrata in passato
di proporre melodie fresche, accattivanti e tipicamente neo-progressive.
"Science Of Coincidence"
prosegue diligentemente e senza deviazioni il sentiero battuto dai precedenti
lavori ma segna comunque una svolta nella loro carriera: non c’è più Damian
Wilson (sigh !) a cui è subentrata Tracy Hitchings, amica e sostenitrice
del gruppo da molto tempo. L’avvicendamento di cantante è considerato il
cambiamento in assoluto più traumatico, ma sostituire un frontman come Damian
che per carisma e capacità vocali è uno dei più ricercati e quotati della
scena progressive è ancor più arduo: pur svolgendo più che dignitosamente
la sua parte, Tracy non è stata in grado di colmare quella strana sensazione
di vuoto che ho provato ascoltando l’iniziale title track. Forse è solo
una questione di abitudine o forse ho amato talmente tanto il tre moschettieri
Wilson/D’Rose/Leigh degli album precedenti, che l’abbandono anche di uno
solo dei tre mi ha destabilizzato.
Va detto anche che
nell’ambito più strettamente musicale ho notato un lieve cambio di direzione
a favore di un progressive più morbido che concede meno spazio alle ritmiche
sostenute di chitarra che invece avevano caratterizzato e distinto "The
Vision Pit" come l’album più robusto.
La conclusiva "The
Overlook" è senza dubbio il brano migliore dell’album: nella prima
parte dominano atmosfere più classiche e cadenzate con uno splendido assolo
di Uwe D’Rose (che in quest’occasione si traveste da David Gilmour). Tre
perentori colpi d’orchestra danno il via alla seconda parte del brano decisamente
più neo-progressive dove è Steve Leigh il protagonista con fughe di tastiere
a ripetizione.
Ma non sono da dimenticare
neanche "The Vision Pit" che riprende il bellissimo tema di "Hanblechia"
del precedente album la cui durata di dodici e passa minuti è forse eccessiva
e "Lighthouse" molto dolce con Tracy che da il meglio di se stessa.
Fanno, tuttavia, da controaltare brani come "Summer Madness" e
"More Flames For The Dancer" dove l’eccessiva orecchiabilità della
prima e l’assenza di spunti interessanti della seconda mi confermano una
band sempre in buona salute, che non ha scalfito la sua credibilità ma in
leggera fase di appannamento.
Insomma, consideriamolo
pure come l’album dell’assestamento e della riorganizzazione, sicuramente
è il meno brillante della loro carriera.
I’m going to review one of
my favourite neoprog bands of all times and I must keep it in mind. After
3 fantastic studio albums, now it’s the time of "Science Of Coincidence"
which can be considered as a turning point for them: Damian Wilson left
the band and Tracy Hitching replaced him. I can’t be happy of this change
but I must say that Tracy does a very good job indeed. Landmarq strenght
is music above all and the twins of wonder Leigh/D’Rose are still there.
This album contains one of
the greatest songs they’ve ever written, "The Overlook", plenty
of beautiful prog melodies but also a couple of weak songs like "Summer
Madness" and "More Flames For The Dancer".
All in all a good album but
the less enjoyable of their discography. In any case it’s recommended.